Apple accusata di impiegare anni prima di punire le aziende che violano i diritti dei lavoratori

Nuove accuse contro Apple, questa volta per i presunti ritardo nel prendere decisioni definitive contro i fornitori che violano i diritti dei lavoratori.

Secondo alcune fonti, Apple sarebbe riluttante a sospendere tutti gli accordi con i fornitori accusati di violazioni dei diritti dei lavoratori, poiché anche nei casi più gravi azioni di questo tipo potrebbero richiedere anni.

fornitori Apple

The Information riporta che, in un caso specifico, Apple impiegò tre anni per eliminare tra i suoi partner un fornitore cinese che più volte aveva violato i diritti dei lavoratori sfruttando anche alcuni dipendenti minorenni.

Nello specifico, sette anni fa Apple scoprì che tra i dipendenti di una fabbrica in Cina che realizzava gran parte delle porte per i suoi MacBook c’erano alcuni minorenni. Apple disse alla Suyin Electronics che non avrebbe più inviato alcun nuovo ordine fino a quando il fornitore non avesse risolto quella situazione e garantito di non assumere più minorenni sotto i 16 anni in futuro.

La Suyin si impegnò a rispettare queste richieste, ma dopo tre mesi Apple trovò nuovamente tre lavoratori minorenni in uno degli stabilimenti. A qual punto, Apple decise di non dare a Suyin nuove ordinazioni, ma ci sono voluti tre anni per tagliare completamente tutti i legami con l’azienda cinese, che di fatto ha continuato a fornire HDMI, USB e altre porte per i MacBook più vecchi.

Apple ha sempre detto di avere tolleranza zero per tali abusi, ma più fonti accusano l’azienda di trascinare queste procedure per diversi anni, soprattutto quando non viene trovato immediatamente un fornitore alternativo per colmare il vuoto. In pratica, sì alle sanzioni previste dai contratti, ma solo quando Apple ha già trovato un sostituto.

Il report fa comunque notare che non ci sono molti produttori alternativi che possono prendere il posto di un’azienda dall’oggi al domani, per cui l’alternativa per Apple sarebbe sospendere la produzione di uno o più dispositivi in attesa di trovare un nuovo partner. Una cosa che, per tanti motivi, è praticamente impossibile da attuare. Nel caso di Suyin, il team di approvvigionamento di Apple era riluttante a spostare bruscamente gli ordini ad altri fornitori perché questa decisione avrebbe creato ritardi e previsto costi più elevati, anche considerando il fatto che Apple richiede elevati standard qualitativi non facili da rispettare.

The Information cita anche le dichiarazioni di dieci ex membri del team di responsabilità dei fornitori Apple, i quali avrebbero confermato che l’azienda evitava o ritardava le sanzioni contro i partner che violavano i diritti dei lavoratori quando questo poteva danneggiare le attività aziendali.

Casi simili sono avvenuti con Pegatron, Wistron e altri fornitori Apple che, per motivi diversi, erano stati incriminati per violazioni dei diritti dei lavoratori in Cina e India. Ovviamente ci sono delle eccezioni, ma a quanto pare nella maggior parte dei casi Apple cerca di ritardare le sanzioni fin quando non trova nuovi fornitori.

Infine, dato che le aziende sono autorizzate a continuare a lavorare per Apple una volta risolto il problema incriminato, non è chiaro quanto queste “punizioni” previste dai contratti possano servire davvero a far rispettare le regole.

HotAcquista iPhone 15 su Amazon!
News