Apple chiede a Telegram di rimuovere alcuni post correlati alle proteste in Bielorussia

Le proteste politiche in Bielorussia sono protagoniste di una nuova disputa tra Apple e Telegram.

Apple è coinvolta in un’altra controversia su App Store dopo aver chiesto a Telegram di rimuovere alcuni contenuti relativi alle proteste politiche in corso in Bielorussia.

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Queste proteste, chiamate anche rivoluzione delle ciabatte, sono una serie di manifestazioni popolari in corso contro il governo bielorusso e il presidente Aljaksandr Lukašėnka, in carica dal 20 luglio 1994 e rieletto per il sesto mandato consecutivo.

Come spiegato dal CEO di Telegram Pavel Durov, il problema non riguarda solo ciò che Apple ha richiesto, ma anche come ha strutturato la domanda secondo le linee guida dell’App Store.

A quanto pare, lo scorso 8 ottobre, Apple ha richiesto a Telegram di chiudere tre canali gestiti da manifestanti anti-governativi in Bielorussia. Gli admin di questi canali hanno utilizzato i canali pubblici di Telegram per diffondere informazioni sugli sforzi della resistenza contro il presidente Aleksandr G. Lukashenk, la cui posizione è in una situazione di stallo dopo aver organizzato elezioni truccate nel mese di agosto.

Le rivolte nel paese sono sfociate anche in atti di violenza, tanto che Lukashenk ha minacciato l’uso delle armi contro i manifestanti. Lo stesso presidente in carica rischia comunque delle sanzioni dall’Unione Europea se non accetterà nuove elezioni.

Apple è entrata nella contesa dichiarando che alcuni post violano le regole dell’App Store. Come spiegato da Durov, Apple era preoccupata che la pubblicazione delle informazioni personali di funzionari delle forze dell’ordine avrebbe potuto incitare alla violenza.

Queste le sue parole:

Penso che questa situazione non sia in bianco e nero e preferirei lasciare attivi i canali, ma in tali situazioni generalmente Apple non offre molta scelta per app come Telegram. Sfortunatamente, presumo che questi canali finiranno per essere bloccati su iOS, ma rimarranno disponibili su altre piattaforme.

Dopo queste dichiarazioni, Apple ha affermato che non aveva intenzione di far chiudere i canali, ma ha solo chiesto la rimozione di post specifici che “rilevavano informazioni personali“. Durov ha ribattuto dicendo che i tre account di cui sono state diffuse le informazioni personali riguardano “oppressori violenti che hanno contribuito a truccare le elezioni. Rimuovere quei post equivale a chiudere quei canali“.

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