Apple rimuove gli RSS reader dall’App Store cinese

La censura cinese ha obbligato Apple a rimuovere diverse app RSS su App Store.

Apple sta per rimuovere tutte le app RSS dall’App Store cinese per confermarsi alle normative governative progettate per bloccare i “contenuti illegali” in Cina.

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Le voci su una possibile azione di questo tipo circolavano già da tempo, ma solo in queste ore Apple sta procedendo con la rimozione dei primi RSS Reader da App Store, come le note Reeder e Fiery Feeds.

Apple ha aggiornato gli sviluppatori interessati con una e-mail che li informa del fatto che le loro app sono state rimosse perché offrivano “contenuti illegali in Cina”:

Ti scriviamo per informarti che la tua applicazione verrà rimossa dall’App Store cinese perché include contenuti illegali in Cina, che non sono conformi alle Linee guida per la revisione dell’App Store.

Le app devono essere conformi a tutti i requisiti legali in qualsiasi luogo in cui le rendi disponibili (se non sei sicuro, consulta un avvocato). Sappiamo che queste cose sono complicate, ma è tua responsabilità capire e assicurarti che la tua app sia conforme a tutte le leggi locali. E, naturalmente, le app che sollecitano, promuovono o incoraggiano comportamenti criminali o chiaramente sconsiderati verranno rifiutate. Sebbene la tua app sia stata rimossa dall’App Store cinese, è ancora disponibile negli App Store per gli altri territori selezionati in iTunes Connect.

Non è chiaro perché il governo cinese stia contrastando i lettori RSS. Queste app sono fondamentalmente degli aggregatori di contenuti, simili ai browser web, grazie ai quali gli utenti possono consultare velocemente le fonti che più interessano.

La relazione di Apple con il governo cinese ha suscitato e continua a suscitare molte critiche, visto che l’azienda di Cupertino professa la libertà di parola e il rispetto dei diritti umani, ma poi si conforma ad alcune decisioni discutibili della Cina. Dal canto suo, Apple ha sempre spiegato che deve rispettare le leggi di tutti i paesi in cui opera, Cina compresa. Anzi, in Cina la situazione è ancora più delicata non solo per l’importanza strategica del mercato smartphone locale, ma anche per il fatto che i principali fornitori Apple operano proprio in quel paese.

Già in passato, Apple aveva rimosso altre categorie di applicazioni dallo store cinese, come ad esempio i VPN o l’app Quartz che permetteva di conoscere la posizione della polizia durante le proteste di Hong Kong.

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