Il CEO di Apple Tim Cook ha parlato al The Atlantic Festival per discutere di antitrust, smart working e tanto altro.
Sul tema delle indagini antitrust in corso negli Stati Uniti su Apple, Google, Facebook e Amazon, Tim Cook ha affermato che “le grandi aziende meritano un controllo“, perché si tratta di “qualcosa di giusto e importante per il governo americano“. Il CEO ha poi aggiunto che non ha alcun tipo di problema sul fatto che anche Apple sia indagata e che spera che la gente alla fine si renderà conto che l’azienda non ha alcun monopolio:
Penso che le grandi aziende meritino un controllo. E penso che non sia solo giusto ma importante per il sistema che abbiamo in America. E quindi non ho alcun problema se Apple viene messa sotto il microscopio. La mia speranza è che, quando le persone ascolteranno quello che abbiamo da dire, diventerà evidente come lo è per noi che non abbiamo il monopolio. Non c’è monopolio qui.
Siamo in mercati molto, molto competitivi come smartphone, smartwatch, tablet e personal computer. Queste cose sono estremamente concorrenziali. Anche noi lottiamo per la quota di mercato. La nostra strategia di base come azienda è quella di ottenere il meglio, non il massimo… e questa strategia non produrrà mai un monopolio. È molto raro, quasi impossibile che il migliore diventi anche il più grande. Qualcuno sceglierà un nostro prodotto e ci sono abbastanza persone che acquisteranno un altro prodotto che avrà più quote. E questo è vero in tutti i diversi campi in cui ci troviamo.
Spero che le persone lo abbiano capito come ci comportiamo, perché questo è molto importante per noi. Facciamo sempre ciò che riteniamo giusto e ci comportiamo con la massima integrità e professionalità. Spero che questo sia venuto fuori ed esca anche dalle indagini.
Sui suoi rapporti con Trump e su cosa significhi interagire con il presidente, Cook ha detto che le conversazioni avute con lui sono private e che quindi non ne rivelerà il contenuto, ma ha ribadito che è sempre meglio essere coinvolti che non far parte della conversazione:
Credo che sia molto meglio essere coinvolti, sia quando sei d’accordo con una questione, sia quando non lo sei. Anzi, in questo secondo caso è ancora più importante impegnarsi e partecipare alle discussioni. Quindi, quello che facciamo in Apple è concentrarci sulla politica, non sui politici. E questo ci tiene fuori dalle lotte quotidiane dei politici, consentendoci di rimanere concentrati sulle cose che sono molto importanti per noi.
Per quanto riguarda il passaggio allo smart working per molti dipendenti Apple, Cook ha detto che “non è come stare insieme fisicamente” e che non vede l’ora che “tutti possano tornare”, confermando che Apple non seguirà l’esempio di altre aziende che consentiranno ai dipendenti di lavorare da casa per molto tempo ancora. Cook ha comunque detto che alcune cose funzionano davvero bene anche virtualmente, e quindi le cose non torneranno esattamente come erano prima della pandemia:
In tutta franchezza, non è come stare insieme fisicamente. E quindi non vedo l’ora che tutti possano tornare in ufficio. Non credo che torneremo a come eravamo, perché abbiamo scoperto che ci sono alcune cose che funzionano davvero molto bene virtualmente. Ma cose come la creatività e la serendipità di cui parli, queste cose, dipendono dal tipo di persone che si incontrano nel corso della giornata. Abbiamo progettato il nostro intero ufficio in modo che ci siano aree comuni in cui le persone si riuniscono e parlano di cose diverse. E non puoi programmare quegli orari.
E quindi penso che la stragrande maggioranza di noi non veda l’ora di tornare di nuovo in ufficio. Non sappiamo quando, ma credo sicuramente nel prossimo anno. Oggi solo il 10-15% dei dipendenti è tornato in ufficio, tutti gli altri lavorano ancora da remoto.
Il CEO di Apple ha anche ribadito tutto l’impegno dell’azienda per l’efficienza energetica e la protezione dell’ambiente.
L’intervista di Tim Cook inizia intorno al minuto 15 del video: