L’UE non ha ancora fatto ricorso contro Apple e la sentenza delle tasse in Irlanda

Venerdì scadono i termini per presentare ricorso contro la sentenza favorevole ad Apple.

L’Unione Europea non ha ancora presentato alcun ricorso contro la sentenza che, nel mese di luglio, ha dato ragione ad Apple nella causa per presunte tasse non pagate in Irlanda.

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La sentenza emessa a luglio dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea ha ribaltato la prima decisione e sancito una  vittoria per Apple e per il governo irlandese. I giudici affermarono che la Commissione non era riuscita a dimostrare che ad Apple era stato concesso un vantaggio economico illecito, ricordando che l’accordo sulle aliquote tra Apple e l’Irlanda è stato firmato oltre venti anni fa, quando Apple era una società molto più piccola. Secondo il Tribunale, la Commissione ha erroneamente dichiarato che ASI e AOE (Apple Sales International e Apple Operations Europe) avevano ottenuto un vantaggio economico selettivo e, per estensione, aiuti di Stato.

Dopo la sentenza, tutti si aspettavano un ricorso da parte dell’Unione Europea che, però, non è ancora arrivato a pochi giorni dalla scadenza dei termini. Durante una conferenza stampa che si è tenuta pochi giorni fa, il commissario alla concorrenza Margrethe Vestager ha detto che Bruxelles avrebbe aspettato fino all’ultimo minuto prima di decidere se appellarsi alla decisione del tribunale che ha annullato la prima sentenza di colpevolezza contro Apple.

Tuttavia, alcuni esperti legali ritengono che la Commissione non presenterà ricorso e che il denaro (13,1 miliardi di dollari) verrà restituito ad Apple.

La Commissione europea aveva avviato questa indagine diversi anni fa, dichiarando alla fine che le agevolazioni fiscali offerte dall’Irlanda ad Apple erano illegali ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato. In totale, nel 2016 la Commissione rilevò indebiti benefici fiscali a favore di Apple per un totale di 13 miliardi di euro, che l’azienda ha dovuto restituire alle casse irlandesi.

Intanto, l’UE si sta muovendo per intensificare i suoi sforzi finalizzati a frenare il potere dei giganti tech nel continente. Negli ultimi giorni, i vari rappresentanti degli Stati membri hanno presentato una serie di proposte che potrebbero obbligare Apple e le altre multinazionali tecnologiche a vendere le loro operazioni europee o a smantellarne le strutture come sono organizzate oggi.

Inoltre, l’UE sta anche pensando a un sistema di valutazione che potrebbe consentire alle parti interessate e ai cittadini di valutare il comportamento di un’azienda tech in aree come la conformità fiscale e la velocità con cui rimuove contenuti discutibili.

Le autorità europee stanno poi elaborando una “lista nera” di attività che le aziende tecnologiche sarebbero tenute a sospendere, nonché una “scala” di sanzioni per eventuali inadempienze. Alcune delle regole antitrust proposte includono divieti per quei criteri che impediscono agli utenti di cambiare piattaforma o per quei sistemi che costringono gli utenti a fare affidamento su un singolo servizio.

Tuttavia, i rappresentanti dell’UE hanno aggiunto che le aziende manterranno una responsabilità limitata per i contenuti pubblicati sulle loro piattaforme.

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