Jamf ha annunciato una nuova collaborazione con Microsoft Enterprise Mobility per il supporto a iOS Device Compliance.

Jamf si occupa di far funzionare e gestire l’ecosistema Apple nelle aziende, nella sanità, nella vendita al dettaglio e altro ancora. Purtroppo è risaputo che molte organizzazioni hanno ancora una forte presenza Microsoft, quindi vi è la necessità di semplificare la gestione di entrambi i reparti IT, soprattutto in un momento in cui molti team lavorano da casa. Con questo nuovo annuncio, Microsoft Endpoint Manager acquisisce alcuni strumenti preziosi per aiutare le organizzazioni che utilizzano dispositivi misti.
Jamf ha già la capacità di sfruttare l’accesso condizionale su macOS condividendo i dati di inventario con Microsoft Endpoint Manager. Ora, però, anche i dispositivi iOS saranno inclusi. L’IT potrà impedire a un utente autorizzato di utilizzare un qualsiasi dispositivo macOS/iOS che non sia conforme alle politiche di sicurezza, finché il problema non viene risolto.
Jamf gestisce la conformità dei dispositivi iOS richiedendo ai dipendenti di registrare i dispositivi che desiderano usare per accedere alle app connesse con Azure Active Directory. I criteri di conformità vengono stabiliti e misurati sul dispositivo iOS da Jamf. Le informazioni sul dispositivo raccolte da Jamf vengono quindi inviate a Microsoft Endpoint Manager. Infine, Endpoint Manager controlla lo stato di conformità del dispositivo e utilizza Azure Active Directory per concedere o negare l’accesso. Se il dispositivo non è conforme, all’utente viene inviata una notifica push, che richiede la riparazione in Jamf Self Service.
Il supporto iOS Device Compliance dovrebbe essere disponibile per tutti i clienti Jamf e Microsoft Enterprise Mobility entro la fine dell’anno ed è attualmente in fase di test.