Bloomberg: i nuovi servizi Apple crescono lentamente

Una crescita lenta dei nuovi servizi Apple e i pochi guadagni degli stessi avrebbero portato ad alcuni malcontenti tra gli investitori Apple.

Secondo Mark Gurman di Bloomberg, gli investitori Apple non sarebbero contenti del poco ritorno economico dei nuovi servizi Apple come TV+, Arcade, News+ e Apple Card dopo mesi dal loro lancio.

servizi apple

Gli analisti prevedono una crescita del 15% nei ricavi dei Servizi Apple nel terzo trimestre fiscale, per un totale di 13,1 miliardi di dollari. Tuttavia, la maggior parte di questi guadagni deriverebbe da servizi esistenti da tempo come App Store e accordi di licenza, e non dai vari Apple TV+ o Apple Arcade.

Gurman conferma queste previsioni e afferma che Apple TV+ ha conquistato solo il 15% dei clienti idonei, malgrado l’azienda abbia offerto una prova gratuita di un anno con l’acquisto di un dispositivo. Un discorso simile vale anche per Apple Arcade lanciato lo scorso settembre, con l’azienda che ha annullato alcuni contratti con gli sviluppatori di quei giochi non ritenuti in grado di attirare nuovi abbonati. Tale scelta sarebbe stata presa proprio a causa della crescita lenta di utenti sulla piattaforma. con Apple che in alcuni casi ha anche proposto un mese in più di prova gratuita.

Per quanto riguarda la Apple Card, il Goldman Sachs Group ha accumulato circa 2 miliardi di dollari in linee di credito da quando è stato lanciato lo scorso agosto, una frazione minima rispetto ad altre carte.

Tuttavia, sembra che il flop più grande sia Apple News+ lanciato a marzo 2019. Il servizio offre l’accesso a centinaia di riviste e a notizie a pagamento di importanti editori e quotidiani come Wall Street Journal e Los Angeles Times, ma non è riuscito a tenere il passo con i consumatori, forse a causa della mancanza di molte importanti riviste negli Stati Uniti ( The New York Times e The Washington Post hanno rifiutato di firmare accordi con Apple). Le stime parlano di poche centinaia di migliaia di attivazioni al servizio, un numero molto più basso rispetto alle aspettative.

Il vero motore dei servizi Apple rimane l’App Store, grazie al 30% di fee che Apple trattiene per ogni singola transazione. Proprio su App Store si sono accese le luci antitrust, con diverse indagini che coinvolgono Apple sia in Europa che negli Stati Uniti e che potrebbero limitare le entrate future. Solo nella prima metà del 2020, l’App Store ha generato 32,8 miliardi di dollari per gli sviluppatori, con una crescita del 20% anno su anno.

Domani si terrà un’udienza con Tim Cook che dovrà difendersi proprio da queste accuse.

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