Anche la Thailandia applicherà la “digital tax” contro le aziende tech

Apple e altre aziende tech dovranno pagare una nuova tassa "digitale" in Thailandia, ultimo paese in ordine di tempo ad applicare una norma di questo tipo.

Anche la Thailandia introdurrà una nuova legge per imporre ai fornitori di servizi il pagamento di tasse sui beni digitali venduti nel paese. Tra queste aziende figurano anche Apple, Google e Amazon.

Thailandia

La scelta della Thailandia segue le misure prese da tanti altri paesi in tutto il mondo per modificare la tassazione nei confronti delle multinazionali, che spesso utilizzano degli stratagemmi comunque legali per pagare le tasse dove le imposte sono meno pesanti.

La digital tax proposta dalla Thailandia richiede alle società tecnologiche straniere che guadagnano più di 1,8 milioni di baht (circa 57.500 dollari) di pagare il 7% di imposte su qualsiasi prodotto digitale venduto ai cittadini tailandesi. Questa nuova tassa potrebbe portare ogni anno fino a 3 miliardi di baht, circa 94 milioni di dollari, nelle casse del paese. “Chiunque guadagni denaro dai thailandesi dovrebbe pagare le tasse al paese“, ha detto Thanawat Malabuppha, presidente della Thai e-Commerce Association.

Tra i prodotti digitali venduti da Apple rientrano gli acquisti su App Store, i servizi streaming come Apple Music e Apple TV+, ma anche iCloud. Ovviamente, questa norma interessa anche altre aziende come Amazon, Google, Netflix e Spotify. Non è escluso che i prezzi di questi servizi digitali possano aumentare a danno dei clienti tailandesi.

Misure simili potrebbero presto essere prese anche nei paesi UE.

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