All’inizio di maggio, gli Stati Uniti hanno confermato il ban alle azienda cinesi, tra cui le spedizioni di chip realizzati da software o hardware statunitensi a Huawei. In risposta, la Cina ha minacciato di vendicarsi contro le società statunitensi, tra cui Apple, avviando indagini o inserendo alcune società in un “elenco di entità inaffidabili”. Le cose stanno davvero così?

Nonostante ciò, secondo gli esperti il colosso di Cupertino non dovrebbe subire un grosso contraccolpo a causa di questa mossa, anzi è probabile che l’arrivo di una qualsiasi restrizione alle operazioni di Apple nel paese potrebbe “accelerare ulteriormente” le operazioni di spostamento della produzione altrove, cosa che la Cina vorrebbe evitare.
Apple ha contribuito enormemente e indirettamente all’economia cinese, quindi Pechino dovrà pensarci due volte prima di prendere di mira l’azienda di Cupertino.
La compagnia ha anche intrattenuto buoni rapporti con le autorità cinesi, secondo Paul Triolo del Gruppo Eurasia. Sebbene potrebbero verificarsi alcuni tentativi di boicottaggio nei confronti delle aziende statunitensi, è improbabile che ci siano “mosse importanti” contro le società più importanti, tra cui Apple.
Ci saranno probabilmente indagini sulle società statunitensi per comportamenti anti-monopolio e per il rispetto delle disposizioni della legge sulla sicurezza informatica.
La situazione Huawei negli Stati Uniti non è di certa nuova, per cui non sarebbe la prima volta che Apple affronta un contraccolpo derivante da questo ban, infatti già lo scorso anno alcuni cittadini e aziende in Cina hanno iniziato a boicottare Apple, senza però avere un grande effetto sulle vendite. La società, inoltre, è stata incredibilmente attenta al modo in cui opera in Cina, il che probabilmente ha aiutato la sua reputazione con i funzionari di Pechino.