La banca d’investimento Piper Sandler ha dichiarato che Apple potrebbe tagliare i margini su iPhone SE per favorire le vendite e sta cercando di spostare parzialmente la produzione di iPhone fuori dalla Cina.

In una nota di ricerca sui semiconduttori, l’analista Harsh Kumar indica che c’erano diversi punti “interessanti” sui dati di Apple in un periodo difficile a causa della pandemia globale e per le crescenti tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina. In particolare, Apple sembra voler rinunciare ad alcuni dei suoi margini sul nuovo iPhone SE per favorire ulteriormente le vendite del prodotto.
Piper Sandler cita una revisione Nikkei dei costi dei componenti di iPhone SE, che rivela che il dispositivo “entry-level” ha un margine di costo dei componenti del 54%, il più alto per i modelli recenti. Kumar afferma che per Apple è logico sostenere alcuni di questi costi in modo da ottenere più utenti abbonati ai suoi servizi, che hanno un margine lordo del 65,3%, molto più alto del margine lordo del prodotto che è del 30,4%.
Allo stesso tempo, l’analista prevede che Apple stia tentando di “rischiare la propria posizione di partener commerciale con la Cina” spostando almeno parzialmente la produzione altrove. I dirigenti di Apple hanno incontrato alcuni funzionari indiani per discutere di una campagna di produzione da quasi 40 miliardi di dollari spalmati nei prossimi cinque anni. La produzione sarà guidata dagli attuali partner di produzione e assemblaggio come Wistron e Foxconn. Inoltre, sembra che l’azienda di Cupertino stia suggerendo al partner di fornitura Luxshare di investire in Catcher nel tentativo di diversificare la sua catena di fornitura e ridurre la sua dipendenza da Foxconn. Sempre riguardo la voglia di diventare sempre meno dipendente dalla produzione cinese, anche il noto chipmaker TSMC starebbe pianificando la realizzazione di uno stabilimento per la produzione di chip in Arizona.
Ma come mai Apple sta adottando queste misure nei confronti della Cina? No, l’attuale pandemia di coronavirus non c’entra nulla, quanto piuttosto le continue tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che stentano ad allentarsi, soprattutto dopo la conferma del ban alle aziende cinesi imposto qualche giorno fa dal presidente Trump.
Intanto, JP Morgan afferma che la domanda e l’offerta di iPhone SE a livello globale si sono stabilizzate, con spedizioni che vanno dai 10 ai 15 giorni a seconda del paese.