L’Unione europea ha respinto l’idea di rendere obbligatorie le app di tracciamento dei contatti COVID-19 per i viaggi internazionali.

Questa era una delle misure proposte come ulteriore precauzione in vista della riapertura dei voli e dei viaggi internazionali tra gli stati membri dell’Unione Europea e non solo. Tuttavia, l’UE ha ribadito che l’utilizzo volontario delle app di tracciamenti dei contatti dovrebbe essere incoraggiato dai singoli governi e che non ci sarà mai un obbligo di questo tipo.
In mattinata, la Commissione europea ha sollecitato i governi membri a utilizzare le app di tracciamento dei contatti COVID-19 su base volontaria come parte di un pacchetto di misure volte a eliminare le restrizioni alle frontiere e a rilanciare l’industria del turismo e dei viaggi all’interno dell’Unione Europea. I vari paesi si stanno affrettando a sviluppare queste app, chi sfruttando le API di Apple e Google, chi con sistemi centralizzati. Al momento, però, sono poche le app già disponibili e alcuni paesi come l’Italia non hanno comunicato date di rilascio.
La Commissione ha anche ribadito l’importanza di queste app, soprattutto in vista di una riapertura dei viaggi internazionali:
La tracciabilità dei contatti e le misure di avvertimento con l’uso di app mobili potrebbero essere utilizzate, su base volontaria, dai passeggeri per rilevare e interrompere le catene di infezione e ridurre il rischio di ulteriori trasmissioni fintanto che permangono questi rischi.
Un altro problema da risolvere riguarda le compagnie aeree, che dovrebbero assicurare il distanziamento sociale e rinunciare a diversi posti a bordo. Alcuni hanno suggerito di autorizzare i voli completi e di consentire i viaggi solo ai passeggeri muniti di app di tracciamento, ma questa proposta è stata respinta dall’UE.
Intanto, a testimonianza dei problemi di cui parlavamo prima, il servizio sanitario britannico che ha deciso di non utilizzare le API di Apple e Google ora si trova con un annoso problema: l’app sviluppata per il tracciamento dei contatti richiede iOS 11 o versioni successive e non è quindi compatibile con gli iPhone più vecchi, ancora molto utilizzati. Considerando che queste app hanno bisogno di almeno il 60% di diffusione, un ostacolo di questo tipo potrebbe pregiudicarne l’efficacia.