Sette Paesi europei hanno accettato di utilizzare un approccio simile a quello delle API di notifica esposizione realizzate da Apple e Google. Tra queste, come previsto, c’è anche l’Italia.

Grazie a questo approccio, i codici Bluetooth dei cittadini saranno memorizzati solo in locale sui loro smartphone e non in un server centrale controllato dal governo, come invece farà la Francia.
Come riporta Reuters, Austria, Estonia, Finlandia, Germania, Italia, Portogallo e Svizzera hanno tutti approvato l’utilizzo di un approccio simile a quello delle API di Apple e Google, per garantire che le app di tracciamento dei contatti COVID-19 funzionino in tutti i paesi. Inoltre, queste app dovrebbero rassicurare maggiormente i cittadini e facilitarne la diffusione.
“Sin dall’inizio, tutto ciò che riguarda questi progetti riguarda il modo in cui possiamo farlo funzionare a livello internazionale“, ha affermato Marcel Salathe, epidemiologo digitale presso l’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Losanna. Utilizzando questi sistemi, i cittadini potranno scaricare le app dei paesi che visitano e continuare ad essere tracciati e a tracciare gli eventuali contatti COVID-19 nelle vicinanze.
L’unico problema è che questa classe di protocolli include diverse soluzioni, oltre a quella offerta da Apple e Google. Ad esempio, esistono il protocollo DP-3T2 e i protocolli della TCN Coalition3. Non è ancora chiaro quale di questi sistemi saranno adottati dai paesi europei.
Per ora, solo Germania e Italia hanno indicato espressamente le API di Apple e Google.