Il sistema di tracciamento Apple-Google rispetta le linee guida del CDC

Il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie negli USA ha pubblicato una serie di linee guida per le app di tracciamento.

Il CDC (Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha condiviso un nuovo documento che include alcuni dei criteri minimi che le app di tracciamento dei contatti dovrebbero rispettare negli Stati Uniti. Il sistema di notifica dell’esposizione di Apple e Google si allinea con molti degli elemennti presenti in questo documento e potrebbe rivelarsi la scelta migliore per tutte le autorità sanitarie pubbliche, non solo negli USA.

Apple ee Google

Il nuovo documento del CDC che copre i criteri per gli strumenti di tracciamento dei contatti COVID-19 è dovrà essere usato dalle autorità sanitarie nella scelta del miglior sistema da integrare nelle proprie app. Le linee guida vengono in gran parte rispettate dalle API di Apple e Google, per cui il sistema creato dalle due aziende sarebbe in assoluto il più consigliato da utilizzare e integrare.

Il CDC non obbliga i dipartimenti sanitari degli Stati Uniti ad utilizzare il sistema di Apple e Google, ma ci sono comunque molti vantaggi nel farlo. Tra questi, il pieno rispetto della privacy, un ottimo sistema di notifica dei contatti e l’interoperabilità tra iOS e Android.

Inoltre, il CDC boccia l’utilizzo di un sistema centralizzato a causa dei potenziali rischi per la privacy degli utenti. Proprio come proposto da Apple e Google, il centro malattie degli USA suggerisce invece l’utilizzo di un sistema decentralizzato. Ricordiamo che in Europa alcuni paesi come Gran Bretagna e Francia vogliono utilizzare un sistema centralizzato e per questo non potranno integrare le API di Apple e Google. Germania e Italia, invece, dovrebbero adottare il sistema sviluppato dalle due aziende.

Nel documento, il CDC afferma anche che i criteri minimi per la notifica di contatto tramite applicazioni include avvisi manuali e volontari. Tutte le notifiche devono essere sempre anonime.

Le API di Apple e Google sono già disponibili in beta per gli sviluppatori.

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