Spotify supera i 130 milioni di abbonati a pagamento e cambiano le abitudini di ascolto

Ottimi risultati per Spotify, che nel primo trimestre del 2020 supera le aspettative degli analisti.

Spotify fa sapere di aver raggiunto i 130 milioni di abbonati a pagamento nel primo trimestre dell’anno, con un aumento del 31% rispetto allo stesso periodo del 2019. Intanto, la quarantena sta cambiando le nostre abitudini di ascolto.

Anche le entrate di Spotify sono aumentate del 22% per un totale di 2 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. In confronto, gli ultimi dati utili su Apple Music risalgono a giugno dello scorso anno, quando gli abbonati a pagamento erano 60 milioni. Difficile quindi fare un confronto alla pari, ma di certo Spotify rimane ancora avanti pur volendo contare i soli abbonati paganti.

Spotify ora vanta 286 milioni di utenti attivi mensili e 130 milioni di abbonati.

L’aumento degli abbonati potrebbe essere frutto anche della situazione che da qualche mese sta colpendo gran parte del mondo, visto che le persone bloccate in casa sono alla continua ricerca di forme di intrattenimento, musica streaming compresa. Dall’altro lato, però, è pur vero che molti utenti amano ascoltare la musica in movimento, magari mentre si recano a lavoro o fanno jogging, attività per lo più vietate ormai da diverse settimane. Secondo Spotify, i due fattori si annullato e il dato dei 130 milioni di abbonati non ha né beneficiato né risentito della situazione.

Per quanto riguarda gli utenti che hanno annullato gli abbonamenti a pagamento a causa della crisi economica, Spotify ritiene che almeno l’80% di questi rinnoverà la sottoscrizione non appena la situazione migliorerà. Sono diminuiti gli ascolti in auto e sui dispositivi indossabili, ma sono aumentati quelli tramite TV e console da gioco.

Nei prossimi mesi ci potrebbe essere un calo delle sole entrate:

Nonostante l’incertezza globale intorno a COVID-19 nel primo trimestre, la nostra attività ha soddisfatto o superato le previsioni per tutte le principali metriche. Per il secondo trimestre e il resto dell’anno, le nostre prospettive per la maggior parte dei nostri indicatori chiave di performance sono rimaste invariate, ad eccezione delle entrate, dove un rallentamento della pubblicità e significative variazioni dei tassi di cambio potrebbero avere un impatto.

La nostra attività rimane in salute con oltre 1,8 miliardi di euro di liquidità e prevediamo un flusso di cassa libero positivo per l’anno in corso.

Non manca qualche curiosità. Spotify ha notato che, durante il periodo di quarantena, gli utenti ascoltano la musica in modo diverso. Le persone stanno aggiungendo alle loro playlist canzoni più “fredde”, vale a dire meno ballabili, più acustiche e con meno “energia”. Inoltre, viene preferita la musica strumentale piuttosto che quella con voci.

E ancora:

Dai nostri dati emerge chiaramente che le routine mattutine sono cambiate in modo significativo. Ogni giorno ora sembra il fine settimana. Questa tendenza è stata osservata in modo più significativo nei podcast che nella musica, probabilmente a causa del fatto che i casi d’uso di auto e pendolari sono cambiati in modo abbastanza drammatico. Tuttavia, il tempo di ascolto in attività come cucinare, fare le faccende domestiche, il tempo in famiglia e rilassarsi a casa sono aumentati di due cifre nelle ultime settimane. La musica ha anche assunto un ruolo maggiore nella gestione dello stress e dell’ansia che molti provano nella situazione attuale. Due consumatori su cinque che abbiamo intervistato negli Stati Uniti hanno dichiarato di ascoltare musica per gestire lo stress più di quanto non facciano normalmente. Abbiamo  notato anche un aumento del consumo di podcast relativi al benessere e alla meditazione.

E voi, cosa state ascoltando in questo periodo?

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