Nell’infinità di applicazioni e, soprattutto, giochi presenti sull’AppStore è diventato piuttosto difficile districarsi e restare al passo con le nuove uscite e, fatta eccezione per le applicazioni di più blasonate software house, capita spesso che titoli meritevoli passino immeritatamente in sordina. Questo è il caso Dungeon Raiders, una sorta di adventure game con elementi action, nel quale si devono superare dei dungeon che ricordano un po’ quelli resi famosi dal primo The Legend of Zelda.

Ma salvare il mondo è un compito impegnativo, che non fa per voi. È per questo che la storia di Glandalf il Mago ha avuto assolutamente niente a che fare con principesse e mondi che devono essere salvati! OK, un mago del calibro di Glandalf non è neppure in grado di accendere un fuoco, ma quando uno dei suoi amici è in pericolo è pronto a fare di tutto per salvarlo.
Butcho, il suo compagno d’infanzia, ha deciso di accettare un lavoro come boia al servizio del conte Dracula che però non sembra essergli particolarmente grato e lo sfrutta al massimo; questo è troppo per Glandalf che decide di andare in soccorso dell’amico per fargli trovare un posto di lavoro stabile e meglio pagato.
Ovviamente Glandalf sa di non poter sfidare Dracula da solo e per questo pensa al ladro Luigi tenuto prigioniero dai pirati che aveva tentato di derubare..”
Il primo impatto con il gioco firmato Cyanide è assolutamente positivo. Glandalf è un mago ed un fan del Signore degli Anelli.
Il nostro eroe deve salvare due amici rapiti e percorrere un’isola zeppa di pirati, l’antico Egitto ed il castello di Dracula. L’avventura viene introdotta da alcuni monologhi spassosissimi che hanno lo scopo di mettare luce sull’atmosfera generale e sulla struttura di gioco. Glandalf scherza continuamente sulle proprie caratteristiche fisiche, scarse, e magiche, discrete. Alcuni tocchi di humour rendono le prime fasi quasi sempre interessanti, mentre il continuo paragone del protagonista con Carl Lewis e la presenza di alcuni nemici non propriamente spaventosi fanno il resto.
La meccanica è semplice strutturalmente, ma richiede una certa dose di ragionamento. Glandalf, successivamente anche gli altri eroi Luigi e Butcho, deve semplicemente raggiungere l’uscita di un dungeon studiando le caratteristiche dell’ambientazione e sfruttando al meglio le proprie abilità. I movimenti dei protagonisti sono affidati al touchscrean, pad sulla sinistra e salto sulla destra, mentre per i combattimenti basta un tap sul nostro obiettivo.
Gli enigmi risultano quasi sempre piuttosto freschi e si rinnovano in maniera varia.
La magie di Glandalf rappresentano invece il classico elemento in più. Ispirate e sempre originali, vengono gestite da alcuni simboli da riprodurre con il dito e garantiscono una discreta freschezza all’avventura.
La visuale dall’alto è quasi sempre chiara e le animazioni appaiono convincenti. In alcune occasioni si avverte qualche piccola imprecisione grafica che però non compromette l’esperienza di gioco.