Emergono nuovi dettagli sulla legge protezionista approvata dal governo russo che interessa da vicino diverse aziende tecnologiche come Apple, Google, Samsung e Netflix.
A partire dal 1 ° luglio 2020, tutti i computer, smartphone, tablet e altri dispositivi venduti in Russia dovranno integrare software russo preinstallato. La norma renderà obbligatorio per dispositivi come gli iPhone l’installazione nativa di applicazioni create in Russia. Uno dei requisiti prevede che tutti i dispositivi debbano installare nativamente il browser Internet russo “Yandex”, oltre a varie altre app sviluppate in Russia.
Questa scelta ha sollevato preoccupazioni sulla privacy degli utenti, poiché la legge prevede anche che tutti i dati degli utenti russi devono essere archiviati su server locali, proprio come accaduto anche in Cina. Su questo punto, Apple dovrebbe rispettare la direttiva governativa, visto che in Cina si è già adeguata ad una norma praticamente identica.
Per quanto riguarda la questione app, invece, sarà difficile se non impossibile che Apple accetti di pre-installare software terzo su iOS o macOS. Ovviamente, la norma riguarda anche Google, Samsung e tutti gli altri produttori di sistemi operativi desktop e mobile.
Tra l’altro, anche realtà come Apple TV+ e Netflix dovrebbero colpite da questa nuova legge, visto che il governo russo ha stabilito che le piattaforme streaming devono offrire un certo numero di contenuti multimediali prodotti localmente. Al momento, su Apple TV+ non ci sono contenuti realizzati in Russia e questo potrebbe portare all’eliminazione del servizio nel paese, malgrado stia ottenendo un ottimo successo tra gli utenti.
La violazione di queste norme può comportare una sanzione fino a 18 milioni di rubli, pari a circa 290.000 dollari. Alcune aziende stanno pensando di ritirare i loro affari dalla Russia se le cose non cambieranno.