Apple chiede alla Commissione europea nuove regole contro l’abuso dei brevetti

Una lettera inviata alla Commissione europea da parte di diverse aziende chiede di fare qualcosa per evitare il fenomeno degli abusi di brevetto.

Insieme a numerose aziende tecnologiche e automobilistiche, Apple ha inviato una lettera di protesta alla Commissione europea per quello che si ritiene sia un abuso di brevetti in tutta l’Unione Europea.

L’Irish Time riferisce che varie aziende come Apple, Cisco, Daimler e BMW stanno chiedendo ai funzionari della Commissione europea di agire contro altre società che stanno abusando del sistema di brevetti in vigore nell’Unione Europea.

Apple è una delle 27 società che hanno firmato la lettera inviata alla Commissione europea. Lo scopo è di sensibilizzare le società che si rifiutano di concedere in licenzabrevetti essenziali a condizioni eque“. Nella lettera, le aziende affermano di aver investito collettivamente oltre 45 miliardi di euro in ricerca e sviluppo e di possedere oltre 200.000 brevetti e domande di brevetto, ma non è ancora possibile giungere a condizioni eque con alcune società.

La lettera non specifica quali compagnie si stanno rifiutando di autorizzare in modo equo i propri brevetti essenziali, ma l’Irish Times osserva che la protesta arriva dopo che Nokia ha rifiutato di autorizzare i suoi brevetti sui componenti auto a guida autonoma. Anche Apple è coinvolta nello sviluppo di sistemi a guida autonoma, quindi è probabile che la decisione di inviare questa lettera sia partita proprio in virtù del comportamento di Nokia.

Le aziende sostengono che la mancanza di una licenza equa sui brevetti essenziali “soffoca l’innovazione, scoraggia l’ingresso di nuovi mercati e lega i fornitori ai clienti già affermati“. E ancora, “La pratica di alcuni proprietari di brevetti essenziali standard di concedere licenze solo a determinate società impedisce alle aziende di pianificare investimenti in ricerca e sviluppo“.

Inoltre, le aziende chiedono alla Commissione europea di adottare “misure decisive per garantire che la legge e la politica europee proteggano l’innovazione in tutti i settori“. Quello che colpisce della lettera è che è stata firmata da aziende che operano in settori diversi, a conferma del fatto che questo argomento copre più ambiti e interessa molte realtà.

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