Donald Trump e il suo spot elettorale: “Apple, aiutami a sviluppare il 5G negli USA”

Il presidente Trump fa una strana richiesta ad Apple su una tecnologia, quella del 5G, su cui l’azienda non ha mai lavorato.

Durante la visita di Donald Trump allo stabilimento Apple di Austin insieme al CEO dell’azienda Tim Cook, non sì è parlato solo di Mac Pro ma anche di 5G. Peccato che Apple c’entri poco o nulla con lo sviluppo di questa tecnologia.

Tim Cook

A margine dell’incontro, tra l’altro molto criticato dai media americani perché è sembrato più uno spot elettorale a favore di Trump che una giornata dedicata al Mac Pro “Made in USA”, il presidente degli Stati Uniti ha pubblicato un tweet per chiedere ad Apple di “aiutarlo a costruire il 5G negli Stati Uniti”.

La richiesta di Trump ha fatto sorridere tutti gli addetti ai lavori, non solo per la conclusione del messaggio (“Hanno tutto, denaro, tecnologia, visione e Cook”), ma soprattutto per il fatto che Apple di certo non ha le competenze adatte per aiutare il governo a sviluppare il 5G nel paese.

Negli Stati Uniti, la rete 5G è gestita principalmente da quattro aziende: Verizon, AT&T, T-Mobile e Sprint. Questi quattro vettori sono responsabili dell’installazione delle torri cellulari e nell’assicurare un’adeguata copertura a livello nazionale. Poi ci sono i dispositivi che gli utenti usano per queste reti, e tra questi nel 2020 potrebbe esserci anche il nuovo iPhone. Apple lavora in questo secondo ambito e nulla può fare per aiutare Trump nello sviluppo delle tecnologie 5G.

Al massimo, e solo tra qualche anno, Apple svilupperà un proprio chip modem 5G per sostituire quello prodotto da Qualcomm, ma gli investimenti non si allargheranno mai alle infrastrutture di rete. Ora, Apple è così lontana dal processo di networking complessivo che non produce nemmeno i propri modem.

Ci sono altre aziende tecnologiche, come Google e il suo servizio Fi MVNO, che sono più coinvolte nella tecnologia di networking. Ma anche in questo caso, Google sta effettivamente affittando reti da vettori esistenti che sono ancora quelli che prendono decisioni su quali standard di rete utilizzare e dove lanciare inizialmente la copertura 5G. Tra l’altro, lo stesso Tim Cook in passato ha più volte ribadito che Apple non vuole entrare nel mercato dei vettori, sia perché ci vorrebbero investimenti colossali, sia perché l’azienda non ha le abilità e le competenze adatte.

Ancora una volta, la confusione di Trump su come si costruisca una rete 5G ha fatto sorridere diversi addetti ai lavori. Il presidente Trump ha però ottenuto una importante vittoria oggi, almeno secondo il New York Times: Si è trattato di un classico evento pubblicitario e politico per il presidente Trump, che ha più volte detto che quello di Austin è un nuovo stabilimento aperto grazie alle sue politiche a favore delle aziende americane. Peccato che quello stabilimento sia stato aperto molti anni fa e abbia già prodotto il Mac Pro 2013. Tim Cook non lo ha mai corretto”. E ancora: “Mostrandosi al fianco di Trump in uno stabilimento Apple e in una foto di scena dà per implicito il supporto per Trump e la sua rielezione. Questa non era una promozione per il Mac Pro o il suo impianto di assemblaggio. Era una promozione per Trump. Questo video fa sembrare che le politiche commerciali di Trump siano state buone per Apple e che Tim Cook sostenga Trump. Un momento basso nella storia orgogliosa di Apple, e un momento “tristemente iconico per Tim Cook. Spero che ne valga la pena”. 

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