Apple afferma che non ricava alcun profitto dalle riparazioni

Apple ha risposto ad alcune domande del Congresso spiegando la sua posizione su diverse tematiche antitrust, che vanno dalle riparazioni all'App Store.

Una commissione giudiziaria del Congresso degli Stati Uniti aveva presentato ad Apple e ad altre aziende tech una serie di domande su questioni legate alla concorrenza sleale. Alcune delle risposte sono state pubblicate poche ore fa.

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Apple ha dovuto affrontare domande su diverse questioni, come le sue politiche su App Store, la concorrenza nei mercati in cui Apple offre sue app di prime parti, i divieti imposti ai browser su iOS e altri argomenti.

Per quanto riguarda il ruolo di Apple nelle riparazioni, l’azienda ha dichiarato che “il costo della fornitura dei servizi di riparazione ha superato le entrate generate dalle riparazioni“. Questo significa che Apple non ha scelto di controllare direttamente le riparazioni per ottenere un guadagno finanziario.  Non è chiaro però se l’attività di riparazione sarebbe redditizia se non fosse per le riparazioni “gratuite” in garanzia, ad esempio. Presumibilmente, Apple guadagna molto vendendo garanzie estese AppleCare, altrimenti non avrebbe senso promuoverle così tanto.  Negli ultimi anni Apple ha portato avanti diverse mosse per dissuadere i governi dall’imporre una legislazione più permissiva in termini di riparazioni, che darebbe anche a centri non autorizzati la possibilità di accedere ai manuali di riparazione e ai componenti originali di Apple.

Per quanto riguarda l0obbligo per i browser di terze parti di utilizzare WebKit, Apple ha spiegato che in questo modo può affrontare gli exploit in modo rapido e accurato e proteggere in modo più efficace la privacy e la sicurezza degli utenti. Inoltre, consentire ad altri browser Web framework alternativi metterebbe a rischio gli utenti se gli sviluppatori non aggiornano più le loro app o non riescono a risolvere rapidamente un difetto di sicurezza: “Richiedendo l’uso di WebKit, Apple può fornire aggiornamenti di sicurezza a tutti i nostri utenti in modo rapido e accurato, indipendentemente dal browser che decidono di scaricare dall’App Store“.

Nelle domande sul rapporto tra Apple e Google, Apple afferma che Google Maps e Waze sono stati scaricati centinaia di milioni di volte negli ultimi cinque anni, suggerendo che l’introduzione dell’app Maps di Apple non ha certo portato a un monopolio

Il comitato ha anche chiesto delle relazioni commerciali che fanno di Google il motore di ricerca predefinito in Safari su iPhone, iPad e Mac. Apple non ha rivelato dati monetari ma ha dichiarato che “L’accordo di Apple con Google sul motore di ricerca di default genera entrate basate sul traffico di riferimento attraverso l’URL e la casella di ricerca sul browser Safari di Apple“. Apple ha sottolineato che gli utenti possono cambiare liberamente il motore di ricerca predefinito scegliendo tra Yahoo, Bing o DuckDuckGo in qualsiasi momento.

Gli analisti finanziari hanno valutato l’affare legato al motore di ricerca Google nell’intervallo di 5-10 miliardi di dollari.

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