Apple TV: le sfaccettature non sempre chiare dietro al nome

Apple TV come app, Apple TV come prodotto, Apple TV + come servizio. Lo stesso nome associato a cose diverse potrebbe generare una certa confusione nell'utente. Eppure è proprio la fedeltà al nome Apple la chiave del successo per il nuovo servizio di Cupertino.

Apple ha di recente lanciato il proprio servizio di streaming cercando di fare concorrenza ai colossi affermati del settore, non sempre facendo scelte felici relativamente al nome.

Apple TV+

Dopo oltre due anni di preparazione, il servizio ad abbonamento on demand di Apple è finalmente disponibile a tutti. “La nostra missione per Apple TV Plus è di offrire le migliori storie originali dalle menti più creative della televisione e del cinema” è stato il proclama di Tim Cook al momento dell’annuncio durante lo special event di presentazione.

Il nome Apple TV

Il nome Apple TV inizialmente si riferiva unicamente al set-top-box lanciato da Steve Jobs nel lontano 2007. Da allora, oltre a diverse evoluzioni di prodotto, ha moltiplicato la sua presenza sottoforma di software. Proviamo infatti ad elencare gli ambiti in cui questo nome viene utilizzato:

  • Apple TV è un dispositivo hardware
  • Apple TV è un’app su Apple TV che gestisce i contenuti acquistati all’interno dell’ecosistema
  • Apple TV è un’app iOS e iPadOS, simile nelle funzioni a quella presente su AppleTV: sincronizza la riproduzione e la cronologia delle visualizzazioni con Apple TV su Apple TV, ma solo se sul dispositivo iOS o iPadOS sono installate le stesse app di Apple TV. Inoltre non tutte le app sono disponibili su tutte le piattaforme.
  • Apple TV è un’app su macOS, ma non mostra i contenuti che possono essere trasmessi in streaming su un dispositivo Apple TV o iOS / iPadOS.

Il nome Apple TV +

Dal primo di novembre esiste anche Apple TV +: seppure non sia l’unica a scegliere il termine “+” o “plus” per un servizio a valore aggiunto, nel contesto dei prodotti Apple questo suffisso può creare confusione verso gli utenti. Non è il mediacenter Apple TV, non è un marketplace online per la sottoscrizione ad altri canali, non è un’app (beh, non direttamente almeno). Dovrebbe essere un competitor di altri servizi di streaming come Netflix, Amazon Prime o Disney+, ma non ha la ricchezza di contenuti degli altri competitor.

Cos’è Apple TV +

È diverso da qualsiasi cosa sia mai stata fatta prima” ha dichiarato Tim Cook, ed effettivamente sembra essere proprio così.

Sappiamo bene che quando Apple entra in un nuovo mercato, lo fa sempre in modo sorprendentemente diverso da quanto mostrato dagli altri player preesistenti, riuscendo spesso a conseguire risultati di primo piano, a volte arrivando anche a rivoluzionare il settore che ha aggredito.

E nel mondo della produzione di contenuti originali Apple crede tantissimo, con una pipeline di contenuti pronta a triplicare nel prossimo anno. Di recente abbiamo anche appreso che la società ha aumentato gli investimenti sui contenuti dal miliardo di dollari originariamente stanziato a un totale di circa 6 miliardi di dollari.

E’ quindi evidente come Apple ritenga che investire in nuovi contenuti originali di alta qualità sia una strategia migliore a lungo termine rispetto alla rinegoziazione continua dei diritti di distribuzione, che la terrebbe vincolata alle scelte di terzi.

Apple punta moltissimo sulla fedeltà dei propri utenti per far sì il servizio si diffonda, sopratutto in questa fase iniziale. Ciò è testimoniato dalla prova gratuita di ben un anno abbinata all’acquisto di un nuovo dispositivo. Difficile considerare questa mossa come un incentivo alla vendita di nuovi dispositivi, dato che stiamo parlando di un valore pari a 60 euro rispetto ad hardware che costa centinaia o migliaia di dollari. Ma farà conoscere Apple TV + a milioni di utenti nel corso del prossimo anno.

La scommessa di Cupertino è quella di innescare quel movimento di fan che permetta la nascita virale del nuovo Game of Thrones o Stranger Things. Se invece Apple avesse invece deciso di affidarsi esclusivamente al segmento di clienti disposti a pagare per il suo ancora piccolo catalogo, molte meno persone abbraccerebbero e discuterebbero dei loro spettacoli, che resterebbero inevitabilmente di nicchia.

Se la magia del marchio Apple farà nuovamente presa sui propri utenti, potremmo assistere ad una nuova rivoluzione.

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