Le entrate di Apple Store aumentano al 31% nel 2019

Gli Apple Store stanno ottenendo risultati migliori di sempre per quanto riguarda le vendite, secondo l'analisi del modulo 10-K di Apple da parte di JP Morgan.

La presentazione del Modulo 10-K alla Securities and Exchange Commission viene eseguita alla fine dell’anno fiscale di una società, che per Apple coincide con i recenti risultati trimestrali. La relazione annuale offre ulteriori approfondimenti sulla sua performance finanziaria, nonché dettagli sulle sue filiali e altri elementi che normalmente non sono inclusi nelle consuete relazioni trimestrali.

Le osservazioni di JP Morgan a righuardo rivelano che la strategia di vendita al dettaglio di Apple “spinge maggiori acquisti diretti da parte dei clienti“, tanto che Apple Store e il suo sito Web rappresentano il 31% delle entrate totali dell’esercizio. Si tratta di un miglioramento rispetto al 29% registrato per l’anno fiscale 2018 e al 28% del 2017.

Le entrate della distribuzione diretta sono aumentate del 5% su base annua arrivando a 81 miliardi di dollari l’anno, mentre le entrate della distribuzione indiretta da altri rivenditori e fonti di vendita sono diminuite di una percentuale, fermandosi a 180 miliardi di dollari.

Le maggiori vendite dai punti vendita Apple contribuiranno probabilmente a generare ricavi masggiori per servizi come Apple Care, che a sua volta contribuisce ad aumentare le entrate dei Servizi Apple in generale.

Apple ha inoltre incluso un saldo delle entrate differite di 8,1 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2019, in calo rispetto agli 8,8 miliardi di dollari dell’anno precedente. Apple prevede che il 68% delle entrate differite sarà riconosciuto nei prossimi 12 mesi, il che significa che almeno 5,5 miliardi di dollari rappresenteranno le entrate dei Servizi per il 2020.

Inoltre, le stime delle vendite di unità hardware di circa 280 milioni per il 2019, indicano che una media di 12 dollari per unità di entrate differite verrà riconosciuta nei prossimi 12 mesi, quindi 6 dollari per unità nel tempo.

JP Morgan ha anche notato un aumento dei riacquisti di azioni durante il mese di agosto, quando Apple ha avuto dei ribassi nei livelli di prezzo delle azioni, giungendo a 193 dollari per azione. A luglio Apple ha riavviato 24 milioni di azioni, ritmo che ha accelerato nel mese di agosto arrivando a 35 milioni di azioni, per poi scendere a 27 milioni a settembre.

Ciò a quanto pare dimostra “la volontà di utilizzare i riacquisti in modo opportunistico e limitare il rovescio della medaglia per gli investitori“, afferma JP Morgan.

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