Il Dipartimento di Giustizia USA chiede i dati di migliaia di utenti Apple

Nell’ambito di un’indagine su alcune potenziali violazioni sulle esportazioni di armi, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha chiesto ad Apple e Google di fornire agli inquirenti informazioni sugli utenti che hanno scaricato un’app che serve a controllare alcuni mirini di precisione su vari modelli di fucile.

Con un ordine depositato in tribunale giovedì scorso, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha chiesto ad Apple e Google i nomi, i numeri di telefono, gli indirizzi IP e altri dati personali degli utenti iOS e Android che hanno caricato l’app Obsidian 4.

L’app, sviluppata da American Technologies Network Corp, consente agli utenti di collegare e controllare alcuni mirini di precisione per fucili prodotti dalla stessa azienda, in particolare i modelli delle linee ATN X-Sight 4K e ThOR 4. Con Obsidian 4, gli utenti possono connettersi tramite Wi-Fi a un’arma compatibile e trasmettere video in diretta, rivedere immagini e filmati memorizzati sulla scheda microSD e regolare le impostazioni hardware del fucile.

Come notato da Forbes, l’applicazione è stata scaricata oltre 10.000 volte sul Google Play Store. Le cifre dei download su iOS sono sconosciute, in quanto Apple non rivela questi dati.

Se i giudici dovessero accettare la richiesta del DOJ, il governo avrebbe presto a disposizione un’enorme quantità di informazioni su migliaia di utenti privati, anche di chi non ha commesso alcuna attività illegale. La richiesta non ha precedenti negli Stati Uniti per la sua enorme portata, visto che si parla di migliaia di persone.

L’indagine del Dipartimento di Giustizia riguarda alcune attività illegali sull’esportazione di armi dagli Stati Uniti nell’ambito dell’immigrazione clandestina e altre attività illecite in tutto il mondo. Con questi dati, gli investigatori sperano di scoprire chi ha spedito all’estero e in modo illegale queste armi. La ATN non è comunque sotto inchiesta.

Gli esperti in diritto ritengono che, se tale richiesta venisse accettata, si creerebbe un grave precedente nell’ambito della tutela della privacy dei cittadini privati.

L’idea che questi dati verrano utilizzati solo per perseguire le violazioni in oggetto è quasi ridicola,” ha detto l’ex analista della NSA Jake Williams. “Google e Apple dovrebbero assolutamente combattere queste richieste in quanto rappresentano un terreno molto scivoloso. Questo tipo di acquisizione di dati di massa è seriamente preoccupante per una serie di motivi, non ultimo perché la richiesta riguarda i dati di utenti che hanno scaricato un’app che non implica automaticamente un suo utilizzo illegale. Anzi, anche noi ricercatori di sicurezza scarichiamo queste app per scovare interessanti e potenziali vulnerabilità“.

Vedremo cosa decideranno i giudici e, soprattutto, quale sarà la riposta di Apple che ha fatto della privacy uno dei punti più importanti delle sue recenti strategie.

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