Gli Stati Uniti avviano un’indagine contro la tassazione francese nei confronti dei giganti tech

Il presidente Donald Trump ha avviato un’indagine contro la Francia, dopo che il governo transalpino ha annunciato nuove iniziative per tassare le grandi società che operano nel digitale, Apple compresa.

La volontà dell’amministrazione Trump è quella di capire le reali intenzioni del governo francese contro le aziende tech degli Stati Uniti. L’indagine potrebbe portare a dazi o restrizioni commerciali contro la Francia.

L’inchiesta sarà condotta da Robert Lighthizer, che avrà il compito di valutare nel dettaglio l’imposta GAFA (Google, Apple, Facebook, Amazon) che il governo francese potrebbe attuare nei prossimi giorni. La GAFA imporrebbe un prelievo del 3% su tutte le entrate generate in Francia dalle aziende tecnologiche. La tassa si applicherà alle società con ricavi superiori a 750 milioni di euro all’anno, una cifra molto alta che toccherebbe solo 30 aziende, la maggior parte delle quali americane.

L’indagine di Trump, chiamata “Section 301“, cercherà di determinare se la tassa può essere considerata una pratica commerciale sleale ai sensi di una legge statunitense del 1974: “Gli Stati Uniti sono molto preoccupati che la tassa sui servizi digitali possa ingiustamente colpire le compagnie americane“. La Casa Bianca ha precedentemente utilizzato la Section 301 per livellare le tariffe contro la Cina.

La Francia ha annunciato ufficialmente i suoi piani per la tassa GAFA a dicembre, come soluzione per obbligare le grandi aziende tech a pagare “la giusta quota di tasse nel paese“. Molte di queste aziende, infatti, hanno approfittato e approfittano delle leggi europee per trasferire i profitti internazionali in paesi con tassazioni più basse come l’Irlanda.

Apple è stata già condannata dalla commissione europea a pagare oltre 13 miliardi di euro per mancate tasse pagate in Europa.

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