Apple è entrata a far parte della schiera di oltre 200 multinazionali che stanno chiedendo alla Corte Suprema degli Stati Uniti che le attuali leggi sulla discriminazione sessuale proteggano anche i lavoratori LGBT.

Altri sostenitori di spicco sono Amazon, Comcast/NBCUniversal, eBay, Facebook, Google, IBM, Microsoft e Uber. Collettivamente, le aziende sostengono che le protezioni LGBT avvantaggiano sia le loro aziende sia l’economia generale degli Stati Uniti.
L’amministrazione Trump ha gradualmente ribaltato i diritti LGBT inaugurati durante l’era Obama, come la nuova interpretazione del titolo XI che consente agli studenti transgender di utilizzare il bagno che preferiscono. Inoltre le persone transgender sono state bandite dalle forze armate e una proposta di modifica delle regole da parte del Dipartimento della salute e dei servizi umani eliminerebbe le salvaguardie di non discriminazione per i pazienti transgender.
L’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, è stato il primo CEO apertamente gay di un’importante società statunitense e ha favorito numerose cause LGBT, ad esempio contrastando gli sforzi dell’amministrazione Trump per limitare i diritti dei transgender. È apparso in diverse Pride Parade di San Francisco e la società ha mantenuto un punteggio perfetto nell’indice Corporate Equality Index della Human Rights Campaign per 17 anni.
Molto prima che Cook divenisse CEO, Apple è stata una delle prime società statunitensi ad estendere gli stessi benefici ai partner dello stesso sesso, già dai primi anni ’90.