Bill Gates e il suo più grave errore: “Microsoft doveva essere il vero rivale di Apple nel settore smartphone”

Bill Gates ammette il grave errore di Microsoft e afferma che doveva essere la sua azienda, e non Google, la principale concorrente di Apple nel settore mobile.

Queste le parole del co-fondatore di Microsoft, Bill Gates: “Nel mondo del software, e in particolare in quello delle piattaforme, vige la regola del winner-take-all. Quindi, il mio più grande errore di sempre è stato quello della cattiva gestione del settore mobile, che ha portato Microsoft a non fare ciò che oggi è Android. Android è la piattaforma standard per i telefoni non Apple”. 

E ancora: “Per Microsoft sarebbe stato naturale vincere. Eravamo già lì con tantissime app, forse il 90% del totale, ed eravamo sulla buona strada per completare la missione. C’era lo spazio per creare e portare avanti una piattaforma mobile da 400 miliardi di dollari, una cifra che sarebbe andata a Microsoft e non a Google”. 

Microsoft era infatti nel business degli smartphone ancor prima di Apple e Google, visto che l’azienda lanciò Windows Mobile nel 2003. Dopo il lancio del primo iPhone e l’avanzamento di Android, però, Microsoft è stata molto lenta nel reagire alle proposte dei competitor, rilasciando una versione “moderna” del suo sistema operativo solo nel 2010 con Windows Phone. Anche e soprattutto per questo motivo, Microsoft non ha mai raggiunto Apple o Google in termini di funzionalità e di diffusione, nemmeno dopo l’acquisizione di Nokia. Anzi, il supporto a Windows Phone è terminato nel 2017.

Tra l’altro, l’ex amministratore delegato di Microsoft, Steve Ballmer, ignorò del tutto il potenziale del primo iPhone a causa della mancanza di una tastiera, che nel 2007 era un must-have per gli smartphone di fascia alta. Le cose sono poi andate diversamente.

Bill Gates ha quindi ammesso il grave errore commesso da Microsoft, che aveva tutto il potenziale per dominare anche il settore mobile. Un mix di errori, però, hanno consentito ad Apple e Google di spartirsi il 100% del mercato: snobbare iOS e Android nei primi anni, non comunicare nel modo corretto con gli sviluppatori, non ammodernare un sistema operativo nato già vecchio e non capire il potenziale di un mercato che oggi vale più di quello desktop.

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