Tim Cook parla di monopolio su App Store, privacy, politica e novità della WWDC

La CBS ha pubblicato l’intervista integrale a Tim Cook, con il CEO di Apple che ha parlato delle accuse di monopolio su App Store, della guerra commerciale tra USA e Cina, delle novità presentate alla WWDC, e di tanto altro.

Tim Cook ha ribadito che è giusto che gli enti preposti esaminino e controllino l’operato di Apple, ma ha anche respinto con forza tutte le accuse di monopolio su App Store. Negli USA stanno infatti per iniziare diverse cause intentate da utenti e sviluppatori che accusano Apple di aver creato un mercato anti-concorrenziale con l’App Store. Tra l’altro, anche la candidata alle presidenziali USA Elizabeth Warren ha detto che bisogna regolare meglio l’App Store. Ovviamente, Tim Cook non è assolutamente d’accordo con questa tesi: “Parleremo con tutti gli enti preposti e mostreremo le nostre ragioni. Io sono molto fiducioso della corretta posizione di Apple in questo mercato, visto che la nostra quota è molto più modesta di quella dei competitor“.

Cook ha poi ribadito che la posizione di Apple rispetto ai suoi utenti è quella di proteggere la loro privacy e di evitare la condivisione di notizie false su Apple News: “Siamo sempre dalla parte dell’utente, per questo controlliamo e curiamo i contenuti nei nostri store digitali e in tutti i servizi che gestiamo“.

Alla domanda sulle fake news presenti su Facebook, Cook ha detto di essere preoccupato di tutte le piattaforme che forniscono notizie false nei propri feed e che si basano su algoritmi per cercare di differenziare il vero giornalismo dalle notizie non vere: “Allo stato attuale non credo che l’AI sia in grado di distinguere tra ciò che è falso e ciò che non lo è. Quindi mi preoccupo di qualsiasi piattaforma non in grado di controllare le fake news. Quello che facciamo con Apple News è raccogliere gli articoli migliori e più affidabili, grazie al lavoro di persone reali che effettuano questi controlli. Mi preoccupo per le persone che pensano come macchine, non delle macchine che pensano come persone“.

Il CEO di Apple ha poi parlato della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, confermando che al momento non ci sono state ripercussioni per Apple: “Ovviamente, un aumento delle tariffe avrebbe un impatto su di noi, ma spero che ciò non accada. La verità è che l’iPhone è prodotto ovunque e una tariffa di questo tipo in Cina farebbe male a tutti gli altri paesi, Stati Uniti compresi. Al momento però non ci sono ripercussioni per gli iPhone e non credo ce ne saranno in futuro“.

La giornalista ha poi fatto notare come Cook, diversamente da altri CEO di aziende tech, si impegna regolarmente a parlare con la Casa Bianca: “Con il presidente Trump ci sono molte divergenze di vedute, ma è un uomo che ascolta. Sono orgoglioso della mia partecipazione, perché non essere d’accordo con una persona non significa chiudere ogni rapporto. Il modo migliore per interfacciarsi con gli altri è parlare e fare il primo passo. Io non voglio essere parte del problema, voglio essere parte della soluzione“.

Cook ha poi parlato di Screen Time, affermando che si tratta di una funzione fortemente voluta da Apple per cercare di limitare il fenomeno della dipendenza da smartphone: “Abbiamo creato l’iPhone per migliorare le vite degli utenti, non per peggiorarle. Se guardo lo schermo di un iPhone più degli occhi delle persone allora sto facendo la cosa sbagliata“.

Cook ha aggiunto anche alcune impressioni sulla WWDC e sulle novità in tema di privacy, di cui abbiamo già parlato qui.

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