Gli eredi di Harold Arlen e del brano “Over the Rainbow” denunciano Apple per pirateria

Gli eredi del musicista Harold Arlen hanno citato in giudizio Apple e altre società tech con l’accusa di aver diffuso “migliaia di copie pirata” di alcune canzoni del noto compositore.

Harold Arlen è stato uno dei più importanti compositori di Broadway, capace di realizare brani che hanno fatto storia come “Over the Rainbow“, canzone utilizzata nel film Wizard of Oz e vincitrice di un premio Oscar.

Gli eredi del compositore hanno citato in giudizio Apple, Amazon, Google, Microsoft e Pandora per aver “distribuito, venduto e diffuso migliaia di registrazioni piratate dei brani di Harold Arlen“.

I querelanti sostengono che gli store di musica digitale e i servizi streaming di queste aziende vendono o distribuiscono più di 6.000 registrazioni non autorizzate della musica di Arlen, e molte di queste sono vendute a prezzi inferiori rispetto alle versioni autorizzate.

Queste le parole dei legali della famiglia Arlen: “È difficile immaginare che una persona che entra nella Tower Records, con le braccia piene di CD e dischi in vinile, e che pretende di spacciarsi per l’etichetta discografica di Frank Sinatra, Louis Armstrong e Ella Fitzgerald, possa riuscire a convincere il negozio a vendere queste copie direttamente accanto agli stessi album rilasciati dalle leggendarie etichette discografiche Capitol, RCA e Columbia, ma ad un prezzo inferiore. Eppure, questa esatta pratica si verifica ogni giorno nel business della musica digitale, dove c’è spazio illimitato sullo scaffale online“.

Gli avvocati sostengono anche che i vari rivenditori di musica digitale sono a conoscenza di questa pratica e non hanno mai preso provvedimenti, “perché più copie e registrazioni offrono, più ci sono possibilità di attirare utenti che effettuano acquisti o ascolti in streaming“.

Addirittura, alcune regisrtrazioni di Arlen vengono proposte con l’immagine dell’album originale, ma con l’etichetta discografica reale opportunamente eliminata a computer.

La famiglia Arlen chiede il massimo risarcimento possibile, perché una pena minore “incoraggerebbe qualsiasi azienda a portare avanti violazioni di questo tipo che sono alla stregua della pirateria. Bisogna punire in modo esemplare queste aziende miliardarie che governano il mercato della musica digitale“.

Quella degli eredi Arlen non è certo la prima causa di questo tipo che le aziende operanti nel settore della musica digitale devono affrontare, visto che il problema non è di facile soluzione perché ogni giorno vengono pubblicate centinaia se non migliaia di canzoni.

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