Class action contro i dirigenti Apple per false dichiarazioni finanziarie

Tim Cook e Luca Maestri finiscono nuovamente nel mirino di alcuni azionisti privati, che accusano i dirigenti Apple di aver mentito con delle false promesse fatte durante le ultime conferenze finanziarie dell’azienda.

La Class Action è stata depositata presso la Corte distrettuale della California e contiene riferimenti alle dichiarazioni fatte dai dirigenti Apple sullo stato finanziario dell’azienda, sui risultati in Cina e sulle vendite degli iPhone.

Nelle previsioni presentate durante la conferenza finanziaria dello scorso novembre, sia Tim Cook che Luca Maestri avevano parlato di una solida linea di prodotti che avrebbe alimentato le vendite tra gli 89 e i 93 miliardi di dollari nel primo trimestre fiscale. Parlando anche di iPhone XS e XR, che all’epoca erano già in vendita, Apple promise agli investitori che il trimestre sarebbe stato da record.

In quell’occasione, Tim Cook respinse anche le forti preoccupazioni degli investitori sulle “incertezze macroeconomiche” nei mercati emergenti come quello cinese e non si fece menzione della guerra commerciale tra USA e Cina.

Per i querelanti, molte di quelle affermazioni si sono dimostrate errate, visto che proprio le difficoltà economiche del mercato cinese hanno contribuito agli 84,3 miliardi di dollari di ricavi registrati da Apple nel primo trimestre fiscale 2019, ben al di sotto delle indicazioni iniziali.

Nella causa viene anche ribadito che Apple non ha tenuto conto degli effetti a catena del suo programma di sostituzione della batteria degli iPhone, attivato per alleviare i noti problemi relativi a prestazioni e gestione dell’autonomia. In seguito si è scoperto che Apple ha sostituito circa 11 milioni di batterie, quasi 11 volte più del previsto, consentendo agli utenti di conservare più al lungo il proprio iPhone, piuttosto che acquistare un nuovo modello.

Anche la decisione presa da Apple di non condividere più i numeri sulle vendite unitarie dei propri prodotti viene citata nella denuncia, con i querelanti che sostengono che questa mossa è stata attuata per mascherare la crisi degli iPhone.

In pratica, le prospettive rosee di cui parlavano Cook e Maestri hanno causato un aumento fazioso del prezzo delle azioni Apple durante i giorni successivi alla conferenza finanziaria di novembre 2018. Gli azionisti sarebbero quindi stati influenzati da queste “dichiarazioni false e fuorvianti“.

Nella denuncia viene quindi chiesta l’autorizzazione a procedere con una class action, oltre a danni non specificati e alle spese legali.

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