Scott Forstall spiega come veniva alimentata la creatività in Apple (e come è nata la Apple TV!)

Malgrado abbia lasciato Apple nel 2012, nelle sue (poche) interviste Scott Forstall parla spesso della sua ex-azienda, come confermato dalle ultime dichiarazioni su Steve Jobs, Apple TV e altro ancora.

Intervenuto nell’episodio “The Creative Life” del Philosophy Talk, Scott Forstall ha parlato del suo rapporto di lavoro con Steve Jobs, la cui reputazione è sempre stata quella di un “uomo brutalmente onesto“. In un ambiente di lavoro così particolare, come poteva prosperare la creatività?

Quando si lavorava su un determinato progetto o su nuove funzionalità, abbiamo sempre protetto il bocciolo di una nuova idea e siamo stati sempre molto attenti a questo. Certamente, se arrivavamo ad un punto in cui quell’idea veniva considerata non buona, allora la tagliavamo. Ma se pensavamo che quell’idea fosse buona, allora la portavamo avanti sostenendola al 100%. In realtà, puoi creare facilmente un ambiente in cui sostenere la creatività.

E qui Forstall fa un esempio pratico:

Quanto lavoravamo ad una nuova versione di Mac OS X, promettevo alle persone del mio team che avrebbero avuto un mese per lavorare su quello che volevano. E questo piccolo premio veniva concesso ad ogni nuovo rilascio di Mac OS X. Per un mese. Può sembrare una follia, perché stiamo parlando di concedere un mese di libertà creativa a migliaia di persone spendendo milioni di dollari in stipendi soltanto per far fare alle persone quello che volevano. Ma in quel mese, tutti lavoravano duramente su delle idee incredibili.

Proprio da una di queste idee nate nel “mese premio” è partito il progetto di un importante prodotto Apple:

Quando il mese finiva, tutti presentavano le loro idee ai vari responsabili o direttamente a me. Una di queste presentazioni riguardava un’interfaccia che alla fine portò alla creazione della Apple TV. La Apple TV è stata inventata perché qualcuno è stato incoraggiato a fare tutto ciò che desiderava per un mese intero. Ripeto, puoi creare facilmente un ambiente in cui sostenere la creatività.

Durante l’intervista si è poi parlato dei rischi da assumersi anche nel campo creativo, portando come esempio la decisione di  eliminare dal listino l’iPod mini prima del lancio dell’iPod nano. Una scelta che avrebbe potuto devastare l’intera azienda:

Penso che bisogna sempre prendersi dei rischi. In un periodo eravamo vicini alla bancarotta, abbiamo creato l’iPod e l’iPod ha iniziato a vendere così bene da diventare il prodotto più venduto nella storia di Apple. Quindi uscimmo con l’iPod nano. Sapevamo che stava per essere lanciato e decidemmo di annullare l’intera linea iPod mini, prima ancora di iniziare a spedire il nuovo prodotto. Questo avrebbe potuto devastare l’azienda, ma lo abbiamo, fatto perché ci credevamo e abbiamo preso dei rischi.

L’intervista completa è disponibile nel video in basso:

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