Qualcomm avrebbe finanziato notizie negative contro Apple

Non solo in tribunale: la battaglia tra Qualcomm e Apple si sarebbe spostata anche nella comunicazione e nei media, come scritto oggi in un articolo pubblicato da Business Insider.

Secondo questo report, Qualcomm si sarebbe affidata alla Definers Public Affairs per diffondere informazioni negative contro Apple. La Definers Public Affairs è un’agenzia di pubbliche relazioni in grado di far pubblicare su social e altri media contenuti negativi su un’azienda, ovviamente dietro il pagamento di una cifra di denaro da parte di chi vuole screditare un concorrente.

La Definiers avrebbe quindi lavorato per diversi mesi contro Apple, diffondendo notizie negative sull’azienda. Tali contenuti erano finalizzati proprio a screditare Apple agli occhi dei consumatori, così da far emergere Qualcomm soprattutto in relazione alla battaglia legale tra le due aziende. I contenuti gestiti dalla Definiers si riferivano per lo più alla posizione di Apple nella causa contro Qualcomm, allo scopo di far passare l’azienda di Cupertino come colpevole almeno agli occhi dei lettori. Nello specifico, sarebbero stati almeno 57 gli articoli negativi contro Apple, comprese alcune immagini ironiche che ritraevano Tim Cook come candidato alle presidenziali USA del 2020. Le operazioni contro Apple sarebbero state guidate da Tim Miller, che avrebbe inviato a diversi blog e siti americani notizie negative sull’azienda, come quella che accusava Tim Cook di mentire al presidente Donald Trump sulla costruzione di impianti di produzione negli Stati Uni.

Ricordiamo che Qualcomm e Apple sono da tempo protagoniste di una dura battaglia legale. Tutto è iniziato con una denuncia da parte di Apple, nella quale si affermava che Qualcomm aveva richiesto pagamenti per royalties di brevetti di cui non deteneva alcun diritto, arrivando a chiedere fino ad 1 miliardo di dollari per assicurare le forniture dei processori baseband degli iPhone. In totale, Qualcomm avrebbe “estorto” ad Apple 1 miliardo di dollari, che ora l’azienda richiede nella querela presentata nei mesi scorsi. Apple accusa Qualcomm anche di aver illecitamente aumentato i prezzi rispetto alla concorrenza, giocando proprio sulle non veritiere – dice Apple – royalties. In pratica, per gli avvocati di Apple, Qualcomm ha usato il suo “potere di monopolio” per non rispettare gli impegni FRAND (quelli che obbligano a concedere alcuni brevetti considerati standard del settore in modo equo, ragionevole e non discriminatorio) , facendo quindi pagare royalties molto più alte. La contro querela  presentata da Qualcomm nega queste accuse e parla di semplice volontà dell’azienda di Cupertino di avere minori costi di licenza..

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