L’iPhone eSIM convincerà i produttori Android ad usare le SIM virtuali?

Lo abbiamo visto al keynote di Apple, ci sono tre nuovi iPhone eSIM. Questa tecnologia sarà ora adottata in maniera massiccia dai competitor?

Alcuni anni fa si diceva che Samsung copiasse da Apple: design (c’è stata anche un’ingente operazione legale in tal senso) ma sopratutto l’interfaccia utente e in molte occasioni Apple ha rimarcato la cosa. Ebbene, ora il tutto potrebbe ripetersi ma in maniera un po’ diversa.

Se l’interfaccia utente è comunque un aspetto prettamente personale, legata anche al gusto dell’azienda nel realizzare i diversi elementi, non lo è un modulo SIM virtuale (le così dette eSIM) ma va dato sempre merito all’azienda che la porta e utilizza per prima sul mercato. Così come anche il Notch e la fotocamera doppia a semaforo style. Di aziende che ne hanno copiato il design ne è pieno il mercato ma almeno in tal senso spezziamo una lancia a favore di Samsung che sta continuando dritta per la sua strada con il suo affermato design.

Dicevamo, i nuovi iPhone XS, XS Max e XR hanno la possibilità di sfruttare una eSIM al loro interno per poter supportare un secondo operatore. Ma il punto è che anche l’operatore scelto dovrà supportare tale tecnologia, pena il dover lasciare quel modulo, seppur virtuale, vuoto. Vi state chiedendo il perché Apple non abbia introdotto un iPhone con doppio modulo SIM fisico in Italia? In realtà anche noi! Probabilmente è una questione legata agli operatori, dal punto di vista delle organizzazioni tra aziende s’intende.

Lo smartphone di Apple ha una percentuale elevatissima di vendite tramite il canale operatori che garantiscono un rateizzazione dell’importo, promozione inclusa. Pensate voi quanto sarebbe contento un gestore telefonico di vendere un iPhone con la SIM del cliente (che passa al proprio operatore) e lasciare libero un altro slot fisico per poterne usare un’altra concorrente. Anche perché la eSIM è di facile attivazione, facilissima ed immediata direi. Basta inquadrare un qrcode oppure attivarla direttamente dal sito dell’operatore scegliendo quale tariffa accoppiare, oppure ancora dal setup iniziale di un dispositivo compatibile. Insomma, nessuna spedizione e nessun intermediario per la consegna.

Ma tornando al titolo dell’articolo, ora che per la prima volta iPhone è compatibile con eSIM, cosa succederà d’ora in avanti con gli altri produttori di smartphone Android? A questo proposito possiamo rifarci ad una ricerca pubblicata da ABI Research, andiamone a riportare alcuni passaggi.

La società ipotizza che entro il 2022 le SIM virtuali (eSIM) saliranno a quota 420 milioni di attivazioni worldwide e, ovviamente, anche i produttori che utilizzano Android le implementeranno con buona pace degli operatori che non vedono di buon occhio la sua naturale espansione. Apple non è nuova per l’utilizzo delle eSIM (ovviamente non principalmente in Italia) e prima dei nuovi iPhone le ha introdotte su iPad, con l’idea di utilizzare una secondo operatore per usufruire di una tariffa dati più conveniente quando si è all’estero, e poi su Watch che le ha introdotte su Serie 3 e ora su Serie 4: sugli smartwatch di Apple sono già attive e funzionanti in Italia grazie a Vodafone.

Anche gli smartwatch non Apple le utilizzano già, in particolare Samsung Gear S2, il modello Frontier che hanno il supporto eSIM di TIM, ma anche Huawei con il Watch 2 LTE (che però non è presente in Italia). E gli smartphone? Xiaomi, LG, HTC, Lenovo, OnePlus, etc? Arriveranno anche le loro proposte perché dal loro punto di vista c’è solo da guadagnare. Ad esempio, non avere nessun vano SIM può anche migliorare l’efficacia della impermeabilità. Ovviamente questi dovranno essere sicuri che gli operatori daranno il loro contributo per diffondere lo standard futuro e non rimanere fini a se stessi.

Fonte: 9to5mac

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