Tim Cook parla di Apple Music, progetti video e dazi doganali

In una interessante e lunga intervista rilasciata a Bloomberg, il CEO di Apple Tim Cook ha parlato di diversi argomenti, che vanno dalle tariffe imposte dal governo Trump su alcuni prodotti provenienti dalla Cina, alla diffusione di Apple Music.

Intervenuto al “The David Rubenstein Show: Peer-to-Peer Conversations“, Tim Cook ha aggiornato i dati su Apple Music, dichiarando che gli utenti sono ora più di 50 milioni tra paganti e coloro che stanno utilizzando la versione trial di tre mesi. Gli ultimi dati erano stato condivisi ad aprile e riguardavano solo gli abbonati a pagamento, il cui numero era di “circa 40 milioni“. Di fatto, il numero di abbonati cresce mese dopo mese ed entro fine anno si può raggiungere la cifra dei 60 milioni di utenti paganti.

Durante questa intervista, per la prima volta Tim Cook tratta direttamente l’argomento dei contenuti video esclusivi prodotti da Apple: “Siamo molto interessati al settore dei contenuti video e ci muoveremo in modo coerente con il nostro marchio. Non siamo ancora pronti a fornire dettagli su questi progetti, ma è chiaramente una nostra area di interesse“.

Tim Cook ufficializza quindi gli sforzi di Apple nel settore della produzione di contenuti video. Stando alle ultime stime, l’azienda avrebbe investito 1 miliardo di dollari nel 2017 solo in questo ambito per la creazione di decine di contenuti video originali. Si tratta, però, di una spesa nettamente inferiore rispetto a quella di Netflix, che nel 2018 investirà circa 8 miliardi di dollari in nuovi contenuti originali.

Tim Cook ha poi parlato del suo recente incontro con Donald Trump alla Casa Bianca, quando il CEO di Apple ha aspramente criticato la guerra commerciale avviata contro la Cina: “Ho fatto sapere che per noi le tariffe imposte su alcuni prodotti provenienti dalla Cina non sono l’approccio giusto e ho mostrato una precisa analisi per spiegarne i motivi”. In totale, il governo USA imporrà imposte del 25% su circa 50 miliardi di prodotti che entreranno negli Stati Uniti dalla Cina.

Cook ha ribadito a Trump l’importanza della cooperazione commerciale tra i due paesi e come queste tariffe potranno rivelarsi molto problematiche. Tra l’altro, Apple è interessata solo indirettamente dalla questione, visto che nessun componente utilizzato sugli iPhone rientra nella lista dei prodotti sottoposti alle nuove tariffe doganali. Rimane, però, l’importanza di mantenere intatti i fondamentali rapporti commerciali tra Cina e Stati Uniti, visto che il rischio è di ritorsioni anche dal governo cinese, che potrebbe applicare a sua volta delle tariffe su tutti i prodotti americani venduti nel paese.

Durante l’incontro con Trump, Cook ha anche ribadito la sua preoccupazione sulla nuova legge che costringerebbe milioni di immigrati arrivati negli Stati Uniti da bambini di lasciare il paese in cui sono cresciuti e in cui hanno trovato una sistemazione e una casa: “Questa decisione potrebbe essere catastrofica per la nostra società“.

Questa intervista viene pubblicata proprio nel giorno in cui Tim Cook è stato definito “CEOs With the Greatest Impact on Growth” in base ad uno studio condotto tra le più importanti aziende degli stati Uniti. Cook si classifica al primo posto grazie alla sorprendente crescita media di 1.57 miliardi di dollari al mese da quando è alla guida di Apple.

 

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