Norvegia, Apple perde la causa contro un negozio che ripara iPhone

Lo scorso anno, Apple citò in giudizio un negozio di riparazioni aftermarket in Norvegia, accusando il proprietario Henrik Huseby di aver violato i marchi aziendali e di aver utilizzato parti di ricambio non originali. Apple ha perso la causa.

La vicenda iniziò quando Apple inviò a Huseby una lettera in cui si chiedeva di non utilizzare più display aftermarket non originali e contraffatti per riparare gli iPhone portati dai clienti. Nello specifico, si trattava di display sostitutivi per iPhone 6 e iPhone 6s.

Huseby aveva ordinato gli schermi, da lui definiti “display assemblati da terze parti“, ad Hong Kong. I display erano stati ricondizionati utilizzando componenti originali di iPhone danneggiati.

Apple voleva che Huseby distruggesse tali display contraffatti, pagasse un risarcimento di 3.566 dollari e firmasse un accordo di non importare o vendere in futuro prodotti che violano i marchi Apple. L’uomo non accettò queste condizioni e decise di citare a sua volta Apple in giudizio.

Malgrado la schiera di avvocati Apple, formata da un team di cinque legali, Huseby ha vinto la causa perchè i giudici hanno stabilito che la legge norvegese non vieta di riparare gli smartphone con schermi non originali importanti lecitamente da paesi asiatici, purchè siano compatibili al 100% con il dispositivo da riparare.

Questa causa potrebbe fare da precedente quantomeno in Europa, dando maggiori libertà di riparazione ad aziende terze e non certificate Apple.

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