USA, la polizia sblocca gli iPhone con le impronte digitali dei defunti

Il caso San Bernardino è ancora vivo negli Stati Uniti, soprattutto per quanto riguarda l’annosa questione tra privacy e sicurezza. Apple ed FBI si sono scontrate su questi temi, dato che l’azienda di Cupertino ha sempre affermato di non poter sbloccare iPhone protetti da password. Oggi, però, un nuovo report parla di una soluzione alternativa utilizzata sempre di più da diversi corpi di polizia negli Stati Uniti.

Negli Stati Uniti, gli iPhone con Touch ID sono tra gli smartphone più diffusi in assoluto e non è certo difficile ritorvarseli come possibili prove in vari casi di crimini più p meno gravi. Una fonte anonima afferma che, da qualche tempo, a New York e nell’Ohio diversi corpi di polizia hanno iniziato a sbloccare gli iPhone con Touch ID utilizzando le impronte dei proprietari ormai defunti. L’ipotesi più frequente è quella di persone morte per overdose: per la polizia, l’iPhone può contenere informazioni sugli spacciatori che hanno venduto loro la droga e per questo ritengono il dispositivo una prova fondamentale. Chiaramente, l’unico modo per sbloccare quegli iPhone è quello di utilizzare il Touch ID con le impronte digitali della persona defunta.

Per quanto riguarda eventuali ostacoli giuridici che potrebbero impedire alle forze dell’ordine di poggiare il dito di un individuo morto su un iPhone, gli esperti legali sostengono che i morti non godono del diritto alla privacy. In altre parole, non è necessario un mandato di perquisizione per accedere al dispositivo di un individuo deceduto, anche se le considerazioni etiche saranno argomento di accesi dibattiti.

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