La World Trade Organization (OMC) afferma che l’iPhone sta avendo un ruolo significativo nel distorcere l’apparente e chiaccherato deficit commerciale degli Stati Uniti con la Cina.

Dai dati pubblicati dalla WTO, il deficit commerciale sembra essere di 375 miliardi di dollari, con la sola serie iPhone 7 che rappresenterebbe circa il 4,4% di quella cifra.
Reuters però riferisce che, poiché gli iPhone sono assemblati in Cina, si pensa che nel paese fluiscano parecchi soldi da parte di Apple, mentre in realtà viene speso molto meno denaro:
Prendendo il solo iPhone X, IHS Markit stima che i suoi componenti costano un totale di 370,25 dollari. Di questo, 110$ vanno a Samsung Electronics in Corea del Sud per la fornitura dei display. Altri 44,45$ vanno alla giapponese Toshiba e alla coreana SK Hynix per i chip di memoria. Ci sono poi fornitori da Taiwan, Stati Uniti ed Europa che prendono la loro parte, mentre l’assemblaggio realizzato in Cina rappresenta solo il 3-6% del costo di produzione.
Questo significa che, per ogni singolo iPhone, la maggior parte parte del valore fornito dalla Cina è solo legato lavoro piuttosto che ai componenti veri e propri.
L’analisi arriva in un momento in cui alcune delle maggiori società statunitensi chiedono a Trump di fare marcia indietro sulle sue tariffe per l’importazione dei componenti, ma a quanto pare dalla Cina i contributi maggiori per Apple sono legati al lavoro e non ai singoli pezzi. Eventuali tariffe imposte dal governo Trump sulle importazioni dalla Cina non dovrebbero quindi contribuire ad aumentare i prezzi degli iPhone.