HomePod, l’idea iniziale non prevedeva Siri

The Information  ha pubblicato un interessante articolo dedicato allo sviluppo di Siri. Il post documenta i tanti (e tumultuosi) cambiamenti di leadership e di gestione del team Siri negli ultimi anni, a dimostrazione del fatto che l’infrastruttura iniziale non era delle migliori.

Uno degli aneddoti più interessanti riguarda il fatto che il team HomePod di Apple non ha incontrato il gruppo che si occupava Siri fino al 2015 (Amazon Echo ha debuttato alla fine del 2014). Il report afferma quindi che Apple aveva originariamente pensato di lanciare lo speaker senza integrare Siri.

Ritornando ai primi sviluppi di Siri dopo l’acquisizione da parte di Apple, The Information afferma che il vero collo di bottiglia è sempre stato la poca scalabilità della piattaforma. Viene anche ribadito che inizialmente la popolarità di Siri superò le aspettative e il back-end non era stato progettato per gestire un così alto numero di query. I primi anni di sviluppo sono quindi stati dedicati quasi esclusivamente a migliorare l’intero apparato di beck-end. Un bel giorno, un dipendente Apple riuscì a rielaborare il codice in un modo così significativo che un componente di Siri iniziò a richiedere solo 5 server, rispetto ai 500 di prima

Anche per questi problemi iniziali, Apple decise di ritardare il lancio di SiriKit, il framework che avrebbe poi consentito agli sviluppatori di integrare le funzionalità di Siri nelle app terze.

Inoltre, dal 2011 la leadership di Siri è sempre stata piena di conflitti, con il team che ha cambiato più volte guida. E ogni “capo” aveva una visione diversa della piattaforma e di dove sarebbe dovuta arrivare. Non mancavano nemmeno controversie tra il linguaggio naturale e i reparti di ricerca.

Alla fine del 2015, Apple ha acquisito VocalIQ, una società del Regno Unito che si è concentrata sull’IA più avanzata. Il rapporto afferma che Apple è riuscita ad utilizzare con successo lo stack tecnologico di VocalIQ per le richieste di Siri relative al calendario, e ora si sta concentrando sull’implementazione in altre funzioni della piattaforma.

L’arrivo di Amazon Echo alla fine del 2014 ha scosso la divisione Siri, in quanto non erano stati informati del progetto HomePod gestito da un’altra squadra. Fu proprio in quel periodo che la dirigenza Apple decise di portare Siri anche su HomePod e di far lavorare insieme i due team.

Apple ha fatto recentemente sapere quanto segue: “Abbiamo compiuto progressi significativi nelle prestazioni, nella scalabilità e nell’affidabilità di Siri e abbiamo applicato le più recenti tecniche di machine learning per creare una voce più naturale e funzioni più proattive. Continuiamo a investire profondamente nell’apprendimento automatico e nell’intelligenza artificiale per migliorare continuamente la qualità delle risposte fornite da Siri e l’ampiezza delle domande a cui Siri può rispondere”.

L’articolo ha scatenato diverse reazioni, soprattutto da chi ha lavorato a Siri nei primi anni. C’è chi ha affermato che queste dichiarazioni sono errate, dato che ad oggi la concorrenza cerca ancora di raggiungere il livello di Siri, e chi ha ribadito che le prime recensioni dell’iPhone 4s e di Siri erano super-positive.

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