Apple pubblica il report annuale sulla Responsabilità dei Fornitori

Apple ha pubblicato il suo 12° rapporto annuale sui progressi dei fornitori in tema di responsabilità sul lavoro e sull’ambiente. L’azienda fa sapere che 15 milioni di dipendenti che lavorano presso i vari fornitori hanno partecipato a corsi specifici dedicati ai loro diritti. Dal rapporto, tuttavia, emergono anche alcuni problemi che Apple deve ancora risolvere nella sua catena di fornitori.

Apple ha controllato 756 fornitori in 30 paesi come parte del suo report sullo stato di avanzamento della responsabilità in tema di lavoro e ambiente, con 197 di quei fornitori che sono nuovi che sono stati controllati per la prima volta. L’azienda afferma che il numero di “low performers” è sceso all’1% quest’anno, in calo rispetto al 3% del 2016 e al 14% del 2014.

Il 12° report annuale di Apple sulla responsabilità dei fornitori illustra i progressi fatti per migliorare le condizioni di lavoro presso gli stabilimenti della filiera, proteggere il pianeta e garantire un approvvigionamento responsabile.

Apple spiega la sua metodologia di punteggio:

Un punteggio da 90 a 100 è rappresentativo di un high performer. Un punteggio inferiore o uguale a 59 è rappresentativo di un rendimento basso. Un punteggio da 60 a 89 è rappresentativo di un comportamento medio.

Tutti gli stabilimenti in cui avviene l’assemblaggio finale di iPhone, in tutto il mondo, hanno ottenuto la certificazione Zero Waste to Landfill. Un numero crescente di prodotti Apple è stato realizzato usando energie rinnovabili, e nel contempo sono stati ridotti sia il consumo complessivo di energia, sia le emissioni di gas serra. Nel 2017, le misure per l’efficienza energetica adottate dai fornitori che lavorano con Apple hanno permesso di ridurre le emissioni di gas serra di oltre 320.000 tonnellate annualizzate.

In termini di violazioni, Apple ha dichiarato di aver individuato 44 “violazioni fondamentali” delle norme sul lavoro, che è più del doppio del numero riportato lo scorso anno. Apple afferma che queste violazioni includono 38 casi di falsi orari di lavoro, 1 violazione delle restrizioni di accesso, 3 casi di commissioni eccessive sulle assunzioni e 2 violazioni sul lavoro minorile.

Nel 2017, sono stati identificati tre fornitori con lavoratori stranieri a contratto a cui sono state addebitate le spese di assunzione. In ciascun caso, il fornitore era tenuto a rimborsare integralmente le commissioni di assunzione a tutti i lavoratori interessati.

In un altro caso, oltre 700 lavoratori stranieri a contratto sono stati reclutati nelle Filippine per lavorare per un fornitore tramite un’agenzia di collocamento privata. Questo ha comportato commissioni di collocamento eccessive, superiori a 1 milione di dollari.

Per quanto riguarda i casi di falsificazione degli orari di lavoro, il 94% dei fornitori ha dichiarato di conformarsi al requisito delle 60 ore settimanali stabilito da Apple, in calo rispetto al 98% dell’anno scorso. Apple attribuisce questo picco al fatto che, nel 2017, sono entrati molti nuovi fornitori che non sono stati ancora in grado di conformarsi alle richieste dell’azienda in termini di ore settimanali massime.

Il rapporto sui progressi della responsabilità dei fornitori di Apple evidenzia anche gli sforzi che l’azienda sta portando avanti per proteggere al meglio i dipendenti dei vari fornitori. Ad esempio, Apple sta proponendo nuovo programma che incoraggia le lavoratrici a concentrarsi sulla salute personale: “Un nuovo sistema  di prevenzione sanitaria sta incoraggiando le donne a concentrarsi sulla loro salute personale e, si spera, a condividere queste conoscenze con le loro famiglie e comunità. Il nostro obiettivo è raggiungere 1 milione di donne entro il 2020“.

L’anno scorso, infatti, Apple ha avviato un programma di sensibilizzazione sulla salute per le donne che lavorano nella catena di fornitura, perché possano adottare un approccio più consapevole alla salute e condividere quanto appreso con le loro famiglie e comunità. Il programma, attivato presso stabilimenti in India e in Cina, fornisce informazioni e permette alle donne di accedere a una serie di servizi. Tra i temi trattati anche l’importanza dell’autoesame per la diagnosi precoce dei tumori, l’alimentazione, la cura personale e la salute materna. L’obiettivo di Apple è aumentare la diffusione di questi programmi in tutto il mondo, fino a coinvolgere entro il 2020 un milione di lavoratrici.

Queste le parole di Jeff Williams, COO di Apple: “Crediamo che chiunque lavori alla realizzazione dei prodotti Apple meriti dignità e rispetto, e siamo orgogliosi che oggi, grazie a quanto abbiamo fatto nel corso negli anni, quasi 15 milioni di persone sappiano quali sono i loro diritti. Il nostro impegno continua con la creazione di programmi di istruzione e di nuove opportunità di avanzamento professionale presso i fornitori. Un nuovo programma di formazione sulla prevenzione incoraggia le donne a prendersi cura della loro salute e, ci auguriamo, a condividere quanto appreso con le loro famiglie e comunità. Il nostro obiettivo è coinvolgere un milione di donne entro il 2020. Siamo consapevoli che il nostro impegno deve sempre restare costante, e anno dopo anno continueremo ad alzare i nostri standard a ogni livello della filiera”.

Apple ha parlato anche del suo programma Leader Line Factory, che apre le porte a opportunità di lavoro a tempo pieno con competenze professionali: “Il programma Leader Line Factory colma il divario tra competenze e occupazione, fornendo competenze professionali pratiche e stage garantiti con un fornitore Apple, oltre a opportunità di lavoro a tempo pieno“.

Per quanto riguarda i fornitori di materie prime, Apple ha poi dichiarato che 16 fonderie e raffinerie hanno lasciato la catena di fornitura nel 2017, 10 delle quali sono state ritirate da Apple perché non avrebbero partecipato a un audit di terze parti sulle loro pratiche in relazione alle condizioni di lavoro. Sei hanno abbandonato autonomamente. Apple fa sapere che farà di tutto per controllare il rispetto dei diritti umani in relazione ai fornitori di materie prime, molti dei quali operano in Africa.

Inoltre, Apple ha collaborato con alcuni dei suoi più grandi fornitori e l’Università Normale di Pechino per attivare un nuovo programma volto a far fronte alla carenza di responsabili di linea qualificati. Il programma Factory Line Leader mira a colmare il gap tra studi e lavoro fornendo le competenze tecniche e pratiche necessarie per il ruolo; al termine della formazione è garantito un periodo di tirocinio presso un fornitore Apple, con la possibilità di ottenere un impiego a tempo pieno. Negli ultimi 10 anni, oltre 2,5 milioni di persone nella filiera hanno seguito lezioni negli ambiti di studio più diversi, dalle lingue straniere allo sviluppo di software, e 12.000 hanno conseguito un titolo di studio.

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