Il rapporto tra Apple e il governo cinese continua a non piacere ad alcuni politici americani, come dimostrano le nuove affermazioni del senatore Marco Rubio contro Tim Cook.

Durante un convegno intitolato “The Long Arm of China: Exporting Authoritarianism with Chinese Characteristics”, il senatore Marco Rubio ha citato Apple come esempio lampante di azienda statunitense in cerca di un “disperato accesso al mercato cinese“.
Rubio ha detto che la partecipazione di Tim Cook alla World Internet Conference organizzata dal governo cinese la scorsa settimana dimostra come tutto questo sia vero e come Apple sia disposta quasi a tutto per poter entrare prepotentemente in quel mercato:
Ci troviamo nella situazione assurda in cui la Cina organizza una conferenza mondiale dedicata ad Internet, intesa a promuovere la visione cinese della sovranità informatica che tutti noi critichiamo.
La parte più assurda di tutto ciò è che il CEO di Apple Tim Cook si è presentato a quella conferenza e ha celebrato la visione della Cina di un Internet sempre più aperto. Cook ha anche pronunciato il discorso di apertura di quella conferenza.
I commenti di Rubio continuano e mettono l’accento sul fatto che Apple lotta per la libertà di espressione su internet, ma poi si presenta alla conferenza organizzata da un governo che fa della censura il suo marchi odi fabbrica. Per il senatore, “Apple è così disperata nel voler avere accesso al mercato cinese da rinunciare ai suoi stessi valori e a quelli degli Stati Uniti pur di far soldi in quel paese”, e ancora: “Che questo sia da lezione per tutti noi. Apple, come tante altre aziende americane, sono l’esempio di come alcune persone vengono qui a darci lezioni sulla libertà di parola e sui diritti umani, per poi andare all’estero e collaborare con governi che violano quotidianamente questi diritti solo perchè ci sono un sacco di soldi in palio e non vogliono offendere quei paesi”.