Spotify attacca nuovamente Apple per le sue politiche digitali

Spotify, Deezer e altre piattaforme digitali hanno nuovamente accusato Apple e Amazon di pratiche sleali nella gestione dei servizi di musica streaming, chiedendo all’Unione Europea di attuare nuove politiche in grado di aiutare le piccole aziende a competere con questi colossi.

In una lettera inviata al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il cofondatore di Spotify Daniel Ek e il CEO di Deezer Hans-Holger Albrecht chiedono di mettere in atto una serie di azioni per garantire “condizioni di parità” a tutti i player che lavorano nel mondo della musica digitale. In particolare, i due sostengono che le piattaforma che “abusano regolarmente della loro posizione di vantaggio” devono allentare la presa e smettere di agire come i controllori del mercato.

Ad esempio, secondo Spotify è ingiusto che l’azienda debba pagare il 30% ad Apple quando un utente si iscrive al servizio di musica streaming tramite app iOS. Daniel Ek afferma anche che i cambiamenti attuati da Apple (abbonamento 70/30 che, dopo un anno di sottoscrizione, passano a 85/15 a favore dell’app) non sono sufficienti.

Oltre a Spotify e Deezer, il documento è stato firmato anche da altre aziende minori che lavorano nel mondo della musica digitale. In questo documento viene specificato che è responsabilità della Commissione europea “elencare obblighi chiari ed esecutivi che facciano da deterrente e impediscano pratiche commerciali sleali da parte di altre piattaforme”. 

Questa non è la prima volta che Spotify accusa Apple di comportamenti sleali, visto che ad inizio anno aveva pubblicato un documento contro Google e la stessa Apple, accusandole entrambe di comportamento monopolistico.

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