Violazione brevetti Palm, Qualcomm chiede il blocco delle vendite degli iPhone

Qualcomm non si ferma e continua la sua battaglia legale contro Apple con una nuova denuncia che richiede il blocco delle vendite dei nuovi iPhone negli Stati Uniti.

Dopo il botta e risposta tra le due aziende a suon di denunce, ieri Qualcomm ha presentato una nuova accusa formale contro Apple per la violazione di altri brevetti sia interni che acquisiti dall’azienda. Tra questi, figurano anche le proprietà intellettuali sviluppate anni fa da Palm e ora appartenenti proprio a Qualcomm.

Questa nuova denuncia include cinque brevetti, di cui quattro appartenenti proprio a Palm. Tutti questi brevetti sarebbero stati utilizzati senza permesso da Apple. Tra questi segnaliamo la tecnologia che gestisce l’interfaccia multitasking a schede creata inizialmente per webOS di Palm, oltre ad altri elementi dell’interfaccia utente che Apple continua ad utilizzare anche su iOS 11.

Gli altri brevetti riguardano le tecniche di messa a fuoco della fotocamera, soprattutto in relazione al sistema di tap-to-focus sugli smartphone, la funzione che permette di inviare un messaggio di testo quando non si può rispondere ad una chiamata in arrivo, e il tasto di accensione multi-uso che viene sfruttato non solo per accendere/spegnere il dispositivo, ma anche per silenziare le chiamate in arrivo, attivare il display e tanto altro.

Oltre al risarcimento danni, Qualcomm richiede anche il blocco delle vendite di tutti gli iPhone incriminati, compresi iPhone 8 e iPhone X.

Ricordiamo che tutto è iniziato con una denuncia da parte di Apple, nella quale si affermava che Qualcomm aveva richiesto pagamenti per royalties di brevetti di cui non deteneva alcun diritto, arrivando a chiedere fino ad 1 miliardo di dollari per assicurare le forniture dei processori baseband degli iPhone. In totale, Qualcomm avrebbe “estorto” ad Apple 1 miliardo di dollari, che ora l’azienda richiede nella querela presentata nei mesi scorsi. Apple accusa Qualcomm anche di aver illecitamente aumentato i prezzi rispetto alla concorrenza, giocando proprio sulle non veritiere – dice Apple – royalties. In pratica, per gli avvocati di Apple, Qualcomm ha usato il suo “potere di monopolio” per non rispettare gli impegni FRAND (quelli che obbligano a concedere alcuni brevetti considerati standard del settore in modo equo, ragionevole e non discriminatorio) , facendo quindi pagare royalties molto più alte. La contro querela  presentata da Qualcomm nega queste accuse e parla di semplice volontà dell’azienda di Cupertino di avere minori costi di licenza.

 

 

 

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