FaceID e app terze, nuovi dubbi sull’utilizzo dei dati facciali

Apple ha più volte spiegato come viene gestita la sicurezza del sistema di riconoscimento facciale Face ID su iPhone X, ma ci sono ancora dubbi su quali dati siano accessibili agli sviluppatori che integrano questo tipo di riconoscimento nelle loro app. In un articolo pubblicato nella giornata di ieri, il The Washington Post prova a fare chiarezza anche su questo punto.

Nelle scorse settimane, Apple aveva già dovuto rispondere ad alcuni dubbi sollevati da un senatore degli Stati Uniti, proprio in merito alla gestione dei dati del volto da parte degli sviluppatori terzi.

Di sicuro, le app non hanno accesso alla mappa facciale utilizzata dal Face ID per sbloccare il dispositivo, ma gli sviluppatori possono utilizzare la videocamera TrueDepth per eseguire la scansione del viso di un utente allo scopo di creare app sempre migliori per quanto riguarda la realtà aumentata.

E’ la stessa Apple a spiegare questo punto:

Utilizzando la fotocamera TrueDepth, la tua app può rilevare la posizione, la topologia e l’espressione del volto dell’utente, il tutto con una elevata precisione e in tempo reale, rendendo più semplice creare effetti selfie live o usare le espressioni facciali per guidare un personaggio 3D.

Le app sono in grado di visualizzare la mappa facciale 3D completa con una “lettura dal vivo” di 52 micromovimenti nelle palpebre, nella bocca e in altri punti del volto.

Apple ha poi modificato la sua politica sulla privacy, ed ora gli sviluppatori devono chiedere espressa autorizzazione all’utente nel caso l’app prelevi dati dalla fotocamera TrueDepth. Inoltre, l’app deve fornire una chiara descrizione di quali dati vengono raccolti e di come vengono usati.

Il Washington Post, però, si preoccupa delle implicazioni future legate all’utilizzo della videocamera TrueDepth da parte di app aterze, ad esempio nel caso in cui questi dati verranno utilizzati per determinare sesso e razza degli utenti o per tenere traccia delle espressioni facciali e determinare condizioni mediche come la depressione.

Il portavoce di Apple Tom Neumayr: “Prendiamo molto seriamente la privacy e la sicurezza. Questo impegno si riflette nelle forti protezioni che abbiamo costruito intorno ai dati del Face ID, proteggendolo tramite Secure Enclave su iPhone X, oltre a tante altre protezioni sia hardware che software”. 

Gli sviluppatori dell’app MeasureKit, però, affermano che le politiche di Apple nella gestione dei dati Face ID potrebbero non essere sufficienti. Gli sviluppatori fanno sapere che inizialmente la loro app non disponeva di alcuna politica sulla privacy, e malgrado questo è stata approvata. Apple fa sapere che si è trattato di una svista e ha subito chiesto ai dev di MeasureKit di inserire quanto richiesto.

Inoltre, sembra che ancora oggi molte app che utilizzato la fotocamera TrueDepth non forniscono informazioni sufficienti ai clienti. Il popup informativo è infatti lo stesso generico richiesto dalla fotocamera standard, e non menziona il fatto che vengono raccolti ulteriori dati.

Resta da vedere se in futuro Apple adotterà politiche più rigide, soprattutto perchè stiamo parlando di dati molto sensibili come quelli legati al riconoscimento facciale.

HotAcquista iPhone 15 su Amazon!
News