Una maschera da 200$ può ingannare il Face ID

La società di sicurezza vietnamita Bkav ha realizzato un nuovo video che dimostra come sia possibile ingannare il Face ID con l’utilizzo di una maschera. Un esempio simile era stato già presentato dall’azienda qualche settimana fa.

Per realizzare questo secondo test, la Bkav ha utilizzato una maschera stampata in 3D tramite polvere di pietra, il cui costo si aggira intorno ai 200$. Le immagini a infrarossi 2D degli occhi sono state registrate nella maschera per emulare gli occhi reali del soggetto. Le funzioni “Require Attention for Face ID” e “Attention Aware Features” erano entrambe abilitate su iPhone X. La funzione “Richiedi Attenzione” è abilitata di default su iOS e aggiunge un ulteriore livello di sicurezza per il Face ID, dato che dovrebbe impedire lo sblocco dell’iPhone tramite foto o maschere, dato che richiede lo sguardo degli occhi reali del proprietario.

A quanto pare, gli occhi 2D inseriti nella maschera sono capaci di ingannare anche questa impostazione.

Bkav spiega che i materiali e gli strumenti utilizzati per creare questa maschera sono alla portata di tutti e per questo motivo il Face ID viene sconsigliato per l’utilizzo nelle transazioni commerciali. L’azienda ritiene inoltre che il Touch ID sia più sicuro del Face ID, malgrado le rassicurazioni di Apple.

Bisogna comunque ricordare che in altri test le maschere hanno fallito e che, in ogni caso, per creare un inganno di questo tipo è necessario avere una stampante 3D, materiale apposito, accesso fisico all’iPhone X e foto dettagliate del suo proprietario necessarie a ricostruirne l’immagine tridimensionale. Tra l’altro, non dimentichiamo che anche nel 2013, quando venne introdotto il Touch ID su iPhone 5s, vennero pubblicati tanti video che dimostravano come poter ingannare il sistema con un’impronta digitale falsa. Dopo 4 anni, ci sono state pochissimi casi di metodi simili utilizzati nel mondo reale per sbloccare un iPhone. Insomma, come confermato anche da MacRumors, si tratta di test interessanti, ma che non devono preoccupare gli utenti iPhone visto che nella realtà la loro applicazione è molto complessa.

 

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