Il direttore del più grande quotidiano tedesco, il Süddeutsche Zeitung, ha scritto una lettera aperta al CEO di Apple Tim Cook in cui afferma che l’azienda pga tra l’1% e il 7% del proprio reddito in Europa.
Wolfgang Krach afferma che questa cifra è stata calcolata analizzando i Paradise Papers, i documenti trapelati nei giorni scorsi e che stanno mettendo in luce le tante aziende e personalità di spicco che hanno deciso di “conservare”i loro soldi nei vari paradisi fiscali.
Il quotidiano attacca Apple per i suoi comportamenti sul tema imposte, dato che l’azienda ha studiato un sistema per venire meno agli obblighi fiscali in tutto il mondo. Nella lettera vengono fatte varie domande ad Apple e ci si chiede come mai l’azienda, che si è sempre definita “trasparente”, non voglia commentare questo articolo.
Krach elogia i prodotti Apple, ma afferma che non c’è connessione tra la posizione pubblica dell’azienda e i comportamenti privati:
Apple beneficia direttamente delle infrastrutture dei paesi in cui opera. Il signor Cook ha recentemente affermato che Apple ha una responsabilità morale nel contribuire a far crescere l’economia degli Stati Uniti e degli altri paesi in cui opera. Signor Cook, lei crede che il comportamento fiscale di Apple sia consono a questa responsabilità morale di cui parla? Tale “ottimizzazione fiscale” – sebbene legale – è resa possibile solo perchè studi legali come Appleby hanno creato delle strutture aziendali complesse e inaccessibili per la maggior parte delle imprese. Operai specializzati, piccoli imprenditori e dipendenti, molti dei quali utilizzano prodotti Apple, non dispongono dei mezzi per liberarsi dalle imposte ordinarie e pagano ogni centesimo di tasse.
A noi sembra che Apple stia cercando il modo migliore per arrivare ad una sorta di esenzione fiscale legalizzata. Perchè volete fare questo? Perchè vi sentite in diritto di non pagare le tasse in un paese? Cosa vi dà il diritto di farlo?
Domande dure, a cui Apple probabilmente non darà mai risposta.
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