Apple si appella alla condanna per la violazione di un brevetto della Wisconsin-Madison’s University.

Nel 2015, Apple è stata condannata al pagamento di 826 milioni di dollari per la violazione di un brevetto della Wisconsin-Madison’s University relativo all’efficienza dei processori. Successivamente, il risarcimento fu abbassato a 234 milioni di dollari perché la violazione non era stata intenzionale, ma poi la somma è aumentata a 506 milioni di dollari dopo che Apple ha continuato a violare il brevetto. Ora, l’azienda di Cupertino si appella a questa ultima decisione.

Apple sostiene che la sentenza è piena di errori e va quindi rivista. Secondo i legali dell’azienda, il risarcimento da 506 milioni di dollari è eccessivo e va rivalutato completamente: “… tutti gli aspetti del verdetto della giuria e delle sentenze successive sono inadeguati, a partire dall’individuazione dell’infrazione, fino alla validità dei brevetti e dal conteggio del risarcimento danni”.

Il brevetto sarebbe stato sfruttato da Apple per lo sviluppo che processori mobile A7, A8 e A8X utilizzati su iPhone e iPad. Parte delle tecnologie utilizzate da Apple, infatti, appartengono alla Wisconsin Alumni Research Foundation, che ora riceverà ben 506 milioni di dollari di risarcimento (il doppio rispetto a quanto stabilito nel 2015 in primo grado).

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