Qualcomm cerca di rubare un po’ di attenzione nei confronti dei nuovi iPhone pubblicando un post che evidenzia alcune caratteristiche dei terminali Android arrivate prima di Apple.
In questo grafico, Qualcomm mette in evidenza le caratteristiche dei “di terminali Android arrivate prima degli altri“, come display OLED, ricarica veloce e design primo di bordi. Alcune caratteristiche che, guarda caso, rappresentano le maggiori novità dell’iPhone X che sarà presentato questa sera:
Qualcomm ha collaborato e lavorato su importanti smartphone Android in commercio che hanno caratteristiche uniche, almeno fino ad oggi. Alcune delle loro caratteristiche e delle loro tecnologie hanno aperto la strada ai dispositivi che verranno in futuro. Le tecnologie brevettate da Qualcomm sono alla base di molte caratteristiche degli smartphone Android e di altre piattaforme.
A poche ore dalla presentazione dei nuovi iPhone, Qualcomm punzecchia Apple con questo grafico, quasi a voler sminuire le novità che saranno presenti su iPhone X e dire “siete arrivati tardi su tante cose…“. Chiaramente, questo post è frutto della diatriba legale che da mesi vende scontrarsi Qualcomm e Apple.
Ricordiamo che tutto è iniziato con una denuncia da parte di Apple, nella quale si affermava che Qualcomm aveva richiesto pagamenti per royalties di brevetti di cui non deteneva alcun diritto, arrivando a chiedere fino ad 1 miliardo di dollari per assicurare le forniture dei processori baseband degli iPhone. In totale, Qualcomm avrebbe “estorto” ad Apple 1 miliardo di dollari, che ora l’azienda richiede nella querela presentata nei mesi scorsi. Apple accusa Qualcomm anche di aver illecitamente aumentato i prezzi rispetto alla concorrenza, giocando proprio sulle non veritiere – dice Apple – royalties. In pratica, per gli avvocati di Apple, Qualcomm ha usato il suo “potere di monopolio” per non rispettare gli impegni FRAND (quelli che obbligano a concedere alcuni brevetti considerati standard del settore in modo equo, ragionevole e non discriminatorio) , facendo quindi pagare royalties molto più alte. La contro querela presentata da Qualcomm nega queste accuse e parla di semplice volontà dell’azienda di Cupertino di avere minori costi di licenza.