Caso DACA, Tim Cook scrive ai dipendenti Apple

Il CEO di Apple Tim Cook ha inviato una mail ai suoi dipendenti per parlare nuovamente dell’annuncio fatto dal presidente Trump relativo alla fine del programma DACA per gli immigrati.

Il programma “Dreamers” è stato istituito da Obama nel 2012 e protegge dal rimpatrio nei loro paesi gli immigrati che sono entrati da bambini negli Stati Uniti e che hanno un lavoro. Inoltre, questo programma consente a queste tipologie di immigrati di avere un permesso di lavoro biennale e rinnovabile. Entro la prossima settimana, però, Trump vuole eliminare il programma DACA (Deferred Action for Childhood Arrival) ed espellere tutti gli immigrati irregolari, anche se entrati nel paese da bambini. Questa proposta ha scatenato diverse proteste negli Stati Uniti, compresa quella dei più importanti CEO del paese.

Ecco la mail completa:

Team,
l’America promette a tutta la sua popolazione l’opportunità di raggiungere i propri sogni attraverso il duro lavoro e la perseveranza. In Apple ci siamo dedicati alla creazione di prodotti che autorizzano a sognare. E, facendo del nostro meglio, aspiriamo a far parte di quella promessa che definisce l’America.

Poche settimane fa, il Dipartimento di Giustizia ha annunciato che il Presidente Trump annullerà il programma DACA per 6 mesi, con il rischio che la decisione divenga permanente.

Sono profondamente sgomentato per il fatto che 800.000 americani, inclusi 250 dipendenti Apple, potrebbero presto ritrovarsi fuori dall’unico paese che hanno mai chiamato casa.

DACA riconosce alle persone che sono arrivate da bambini negli USA di non essere punite per essere entrate illegalmente. Permette a questi americani che hanno completato le scuole di guadagnarsi da vivere, di sostenere le loro famiglie, di pagare le tasse e di lavorare per raggiungere i loro sogni, come tutti noi. Sono chiamati Dreamers, e indipendentemente da dove sono nati, meritano il nostro rispetto.

Ho ricevuto diverse email da questi Dreamers negli ultimi giorni, tutti appartenenti alla famiglia Apple. Alcuni mi hanno detto che sono arrivati negli Stati Uniti quando avevano due anni, mentre altri mi hanno raccontato che nemmeno ricordano di essere stati in un altro paese.

I Dreamers che lavorano in Apple possono essere nati in Canada o in Messico, in Kenya o in Mongolia, ma gli Stati Uniti sono l’unica cosa che abbiano mai conosciuto. Sono cresciuti nelle nostre città e qui si sono fatti una vita. Lavorano per Apple in 28 stati diversi aiutano i nostri clienti, progettano prodotti e fanno parte delle squadre R&S, quelle del futuro. Loro contribuiscono a far crescere la nostra azienda, la nostra economia e la nostra comunità, proprio come faccio io e fai tu. I loro sogni sono i nostri sogni.

Voglio assicurare tutti loro che Apple lavorerà con i membri del Congresso di entrambi i partiti per promuovere una soluzione legislativa che protegga tutti i Dreamers del nostro paese.

Stiamo inoltre lavorando con i nostri collaboratori per fornire tutto il supporto necessario, anche legale.

A nome di tutti i dipendenti Apple il cui futuro è in gioco; per conto dei loro colleghi e dei milioni di cittadini che credono negli Stati Uniti e nel potere dei sogni, chiedo un appello urgente a tutti i leader di Washington affinchè i Dreamers vengano protetti, per evitare che il loro futuro venga messo a rischio per sempre.

Nonostante questo fallimento per il nostro paese, sono sicuro che i valori americani preverranno e continueremo nella nostra tradizione di accoglienza verso gli immigrati di tutte le nazioni. Farò il possibile per assicurare questo risultato.

Tim

 

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