Tim Cook parla di Steve Jobs, HomePod, AR e tanto altro!

In una recente intervista rilasciata a Businessweek, il CEO di Apple Tim Cook ha parlato del DNA di Steve Jobs che è alla base dell’azienda e ha rilasciato interessanti dichiarazioni sul nuovo HomePod, sulla realtà aumentata e su tanto altro.

Parlando della filosofia che guida la sua leadership, Tim Cook afferma che:

Il DNA di Steve Jobs sarà sempre la base per Apple. Lo è ora e lo sarà in futuro, anche tra 50 anni e chiunque sia il CEO. Anche tra 100 anni, chiunque sia l’amministratore delegato. Perchè questo è alla base della nostra azienda, e quello che voleva Steve Jobs dovrebbe guidarla sempre: attenzione al dettaglio, alla cura, alla semplicità, all’utente e all’esperienza utente, insieme alla volontà di pensare sempre al meglio. L’attenzione per il bello e il ben fatto deve essere insensatamente grande, come lui amava ripetere. Il cambiamento è inevitabile, ma questi punti dovrebbero rimanere costanti nel tempo. E’ come la Costituzione che guida gli Stati Uniti: i tempi cambiano, ma tutti la rispettano ed è alla base del nostro paese.

Si parla poi di HomePod:

Ci concentreremo maggiormente sulla musica e su Siri con HomePod. Anche prima di questo dispositivo potevo controllare la mia casa utilizzando Siri su iPhone: come sveglia la mattina, come dispositivo per accendere le luci dicendo “buongiorno” e così via. Ed eravamo già in tante case con Apple TV, ma con questo nuovo dispositivo vogliamo portare un suono eccellente e un altoparlante smart nelle abitazioni dei nostri clienti. E il prezzo non è alto, soprattutto considerando che alcune persone parlavano di prezzi spropositati anche per iPhone e iPad. Poi sappiamo come sono andate le cose!

Sulla realtà aumentata:

E’ una tecnologia davvero eccitante, su cui Apple punta molto. Il primo passo è stato quello di inserirla nel nostro sistema operativo, grazie ad ARKit e iOS 11: questo tool apre le porte agli sviluppatori e scatenerà la creatività di milioni di persone. Oggi non possiamo prevedere cosa sta per succedere! Ad esempio, potrebbe cambiare il modo di acquistare mobili per la casa: un negozio di arredamento potrebbe sfruttare ARKit per permettere al cliente di provare virtualmente tutti i mobili nella propria casa, ancor prima di acquistarli.

Lato business e aziende:

Apple punta molto sulle imprese, grazie a funzioni avanzate che stiamo integrando sui dispositivi e nei sistemi operativi. Oggi siamo convinti che sempre più aziende opteranno per un iPhone o un Mac da utilizzare per i propri scopi. E non dimentichiamo che Apple ha creato milioni di posti di lavoro negli USA anche grazie allo sviluppo delle app. Su questo punto, avremo una presenza maggiore anche nelle scuole con programmi specifici dedicati proprio allo sviluppo delle applicazioni

Capitolo tasse:

Come tante altre aziende americane, siamo disposti a rimpatriare il denaro negli Stati Uniti a patto che vengano addebitate tasse con percentuali ragionevoli. Secondo me, una percentuale su cui ragionare è quella del 15-20%, magari con una cifra forfettaria senza possibilità di attuare alcuna deduzione per le aziende che scelgono per il rimpatrio del denaro e che pagano quella cifra in tasse.

Su Trump:

Ho parlato più volte con Donald Trump, ma sapete tutti che abbiamo opinioni diverse in più ambiti che vanno dall’immigrazione al cambiamento climatico. Rimango sempre a disposizione per qualsiasi consulto, ma non aderirò al consiglio tech voluto da Trump. Siamo troppo diversi, anche se ammetto che la sua attenzione per il lavoro è davvero alta, malgrado per me abbia fatto un clamoroso errore uscendo dagli accordi di Parigi sul clima.  Amo gli Stati Uniti e spero che il futuro sia sempre più roseo.

Infine, rispondendo alle critiche su una Apple che non sa più innovare, Tim Cook ha ribadito che la sua azienda non è impaziente di essere la prima, ma volte semplicemente essere la migliore per offrire agli utenti qualcosa di diverso e di utile per la loro vita:

Se guardiamo indietro nel tempo, l’iPod non è stato il primo lettore MP3. L’iPhone non è stato il primo smartphone. L’iPad non era il primo tablet. Potrei andare avanti con tantissimi altri prodotti…

 

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