Toshiba-Foxconn-Apple, entra in campo il governo giapponese

Un nuovo fondo sostenuto dal governo giapponese sta tentando di impedire il tentativo di Apple e Foxconn di acquisire la divisione memorie della Toshiba.

Da diversi mesi, Toshiba ha messo in vendita la sua divisione dedicata alle memorie NAND, utilizzate non solo da Apple ma anche da altri produttori di smartphone. Tra le varie offerte, quella di Foxconn pari a circa 28 miliardi di dollari sembra essere la più interessante, con Apple che avrebbe partecipato con una parte di questa quota.

Il governo giapponese non vede però di buon occhio l’acquisizione di un’azienda nipponica da parte di un competitor cinese, e per questo ha chiesto al fondo Innovation Network Corp – tra l’altro sostenuto anche dagli Stati Uniti – di fare una proposta alla Toshiba.

In Giappone ci sono una serie di leggi che presuppongono il controllo del governo per le vendite di “tecnologie sensibili” che lo stesso governo considera un rischio per la sicurezza nazionale. Dato che le relazioni tra Giappone e Cina sono spesso molto tese, il passaggio delle tecnologie di Toshiba ad un’azienda cinese non viene visto di buon occhio.

Proprio per questo motivo è entrata in campo anche Apple, con una quota del 20% dell’intera somma proposta dalla Foxconn. Con la partecipazione di una così importante azienda americana, i dirigenti Apple speravano di ammorbidire le posizioni del governo giapponese, ma a quanto pare la situazione è leggermente diversa.

Per Apple sarebbe fondamentale poter avere il controllo, anche indiretto, sulle memorie NAND di Toshiba, visto che vengono utilizzate su iPhone e iPad.

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