Il New York Times ha realizzato un reportage approfondito su come Foxconn sia riuscita a creare una vera e propria “iPhone City”, dove centinaia di migliaia di dipendenti lavorano notte e giorno per produrre ogni singolo iPhone.

Partendo da documenti governativi riservati e passando per una serie di interviste, il NYT è riuscito a scavare a fondo nel complesso tessuto organizzativo che Foxconn e altre aziende cinesi sono riuscite a realizzare per convincere le aziende estere a portare in Cina la produzione dei dispositivi elettronici.
Tutto parte dalla città di Zhengzhou, che la gente del posto ha già ribattezzato “iPhone City“. Questa città sorge in una delle regioni più povere della Cina e ospita l’impianto Foxconn che produce la metà degli iPhone venduti in tutto il mondo. La fabbrica è di proprietà della Foxconn, il più grande partner internazionale di Apple: al suo interno, vengono prodotti 500.000 iPhone al giorno e si lavora 24 ore su 24.
Il reportage ha scoperto che gli incentivi del governo svolgono un ruolo significativo per le aziende tecnologiche della regione e del resto del mondo. Pechino ha incoraggiato per anni questi investimenti a livello nazionale, attraverso lo sviluppo di politiche economiche per le zone più povere del paese, grazie ad agevolazioni fiscali per le multinazionali che prevedono esenzioni anche dalle regole ferree delle leggi cinesi.
Anni di duro lavoro, di investimenti per lo sviluppo e di politiche di incentivi per le multinazionali hanno consentito di creare una realtà che fino a qualche anno fa sembrava impossibile. In totale, la produzione di un iPhone 7 da 32GB costa ad Apple circa 400$.
Il NYT fa notare che i consumatori possono vedere solo il prodotto finale, ma questi iPhone sono arrivati nelle case di tutto il mondo a questi prezzi grazie ad anni di lavoro non solo di Apple, ma anche del governo cinese e delle aziende locali.
Oggi, Foxconn è una delle realtà più importanti della Cina e non solo. Nei prossimi mesi, si intensificheranno anche i rapporti con Apple per portare parte della produzione degli iPhone negli USA.