USA: giudice federale obbliga un indagato a sbloccare l’iPhone tramite Touch ID

Per la seconda volta nella storia giudiziaria degli Stati Uniti, un giudice federale ha stabilito che un sospettato può essere costretto a sbloccare il suo iPhone utilizzando le impronte digitali, allo scopo di consentire agli investigaori di accedere ai dati che potranno essere usati come prova contro di lui.

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Dopo una richiesta simile proposta nel mese di maggio in un altro caso, è la seconda volta in assoluto che un giudice federale dà l’autorizzazione agli inquirenti di obbligare un indagato a sbloccare il proprio iPhone tramite Touch ID.

Il sospettato in questione, originario del Texas, è accusato di sfruttamento della prostituzione minorile e, stando agli atti ora resi pubblici, è stato costretto dal giudice a sbloccare il suo iPhone tramite impronte digitali. La situazione giuridica sulla questione è ancora incerta, visto che per avere un inquadramento comune bisogna attendere una sentenza della Corte Suprema, ma per ora due sentenze di giudici federali sembrano orientate ad autorizzare gli inquirenti a far sbloccare i dispositivi ai loro indagati, anche tramite impronte digitali se richiesto.

La maggior parte degli esperti costituzionalisti negli Stati Uniti crede invece che queste sentenze violino il quinto emendamento, in quanto un sospettato non può essere obbligato a rivelare una password o un codice di accesso se questo atto può comportare un’auto-incriminazione. Le impronte digitali, invece, sono state tradizionalmente considerate come “prove reali“, il che significa che la polizia ha il diritto di prelevarle senza permessi particolari. Per gli esperti legali, però, questa legge che considera le impronte digitali come “prove fisiche e reali” non prevedeva il loro utilizzo sui dispositivi tecnologici per “accedere ai dati privati del proprietario”.

Questo significa che, allo stato attuale e in attesa di una sentenza della Corte Suprema, i giudici possono obbligare gli indagati a sbloccare l’iPhone tramite impronte digitali, sempre che questo avvenga entro 48 ore dall’ultimo utilizzo dell’iPhone (con iOS 10 il tempo scende a 8 ore, prima che l’iPhone richieda in ogni caso la password). Come fanno notare in tanti, paradossalmente ai malintenzionati conviene disattivare il Touch ID, visto che la legge non li potrà mai obbligare a fornire la password di accesso.

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